Un’altra storia di brutalità e violenza familiare a danni di piccole vittime. Arriva dal Bergamasco. Un padre, 56 enne, condannato per avere abusato della figlia per otto lughi e terribili anni, dall’età di 6 fino a 14 anni. Ma dalla parte del terrore c’era anche l’altra figlia, ancora minorenne, costretta a sopportare per una sera i palpeggiamenti del genitore, in salotto. In quella occasione, però, c’era una telecamera nascosta dei carabinieri. Che ha incastrato il padre orco. E così il giudice dell’udienza preliminare di Bergamo ha condannato a otto anni di reclusione, con rito abbreviato, un allevatore bergamasco, della zona del basso lago d’Iseo, per violenza sessuale sulle figlie. La fine dell’incubo possibile grazie a una vera e propria “alleanza familiare” contro di lui e grazie anche a un’insegnante che ha intercettato il dolore di una delle due ragazzine. L’inchiesta della procura di Bergamo è difatti iniziata da lei, dalle sue difficoltà psichiche notate da un’insegnante, e da uno sfogo tramite i messaggi in Facebook mandati alla stessa docente. Dopo la segnalazione gli inquirenti hanno avviato le indagini: una telecamera installata nel salotto di casa dai carabinieri ha ripreso il papà impegnato in pesanti effusioni con la figlia più grande, che ha poi spiegato al sostituto procuratore di aver subìto “solo” quell’episodio. L’uomo è finito in carcere, dove si trova tuttora. E la sentenza ha disposto un risarcimento per il resto della famiglia, che si era costituita parte civile: 30mila euro per la moglie del condannato, 10mila euro per la figlia maggiore e di 50mila per la minore. Ma questa è la parte processuale, le ferite resteranno.
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