“Usate Yahoo? Chiudete il vostro account oggi”. E’ l’allarme lanciato via Twitter da Edward Snowden, la talpa che nel 2013 fece scoppiare il cosiddetto ‘Datagate’ sui controlli effettuati dall’Nsa. “Stanno scannerizzando in segreto qualsiasi cosa abbiate scritto – si legge nel tweet – ben oltre quanto permesso dalla legge”. Parole al vento? Non proprio, perché Snowden non scrive qualcosa di assurdo, ma fa riferimento ad un’inchiesta pubblicata appena un’ora prima dall’agenzia di stampa britannica Reuters. Dopo il caso del mezzo miliardo di account piratati dagli hacker, come se non bastasse la crisi aziendale e la delicata fase di vendita a Verizon, Yahoo affronta un nuovo terremoto: Secondo i giornalisti inglesi, ha in gran segreto consentito agli 007 Usa, dall’Fbi alla Nsa, di cercare tra centinaia di milioni di email dei propri utenti.
A rivelarlo è un servizio dell’agenzia notizie in esclusiva l’agenzia Reuters che cita fonti vicine al dossier. Un’altra tegola per il gigante del web guidato da Merissa Mayer, accusato appena qualche settimana fa di aver tenuto all’oscuro i propri clienti di attacchi hacker attraverso cui sarebbero state rubate nel 2014 informazioni private a 500 milioni di suoi iscritti. Secondo l’inchiesta della Reuters, lo scorso anno Yahoo ha messo a punto in gran segreto un software in grado di cercare in tutti i messaggi di posta elettronica in entrata dei suoi clienti in base alle specifiche fornite da funzionari dei servizi segreti degli Stati Uniti.
(continua dopo il tweet)
With @Verizon buying @Yahoo, who was revealed today to be spying on all of their customers, this seems relevant. https://t.co/37Mu3G04EA pic.twitter.com/CJozLOTpj9
— Edward Snowden (@Snowden) 4 ottobre 2016
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La rivelazione arriva da due ex dipendenti della società californiana e da una terza persona al corrente di questo meccanismo, in una modalità che ricorda molto la vicenda di Snowden stesso (che, ricordiamo è un ex agente della Nsa, ovvero la National Security Agency). Yahoo ha quindi obbedito a una direttiva federale mettendo centinaia di milioni di account a completa disposizione delle agenzie di sicurezza.
(continua dopo la foto)
Si tratterebbe della prima evidenza dell’accettazione, da parte di una grande azienda web, di un sistema di sorveglianza massiva, totale, su tutti i messaggi in arrivo, allegati compresi, e non quindi di una ricerca in tempo reale limitata a un piccolo numero di account specifici. Si ignora al momento il tipo di informazioni nel mirino dei servizi segreti americani, si sa solo che si trattava di frasi precise contenute nelle email. Un caso, talmente oscuro e delicato, che, se confermato, potrebbe distruggere una volta per tutte il colosso americano Yahoo Inc.
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