È stata una vera tragedia, la morte di Anton Yelchin ha sconvolto i fan che lo hanno conosciuto e amato per i suoi ruoli cinematografici e in particolare per l’interpretazione di Checov in Star Trek. Sul suo decesso sono state dette tante cose. Quello che fino ad oggi si sapeva è che l’attore è rimasto ucciso in un incidente automobilistico caratterizzato da una dinamica molto particolare e per certi aspetti inquietanti. I primi dettagli vennero riportati dalla testata TMZ, dove hanno scritto che l’attore è stato trovato senza vita nella sua proprietà della San Fernando Valley, schiacciato tra la sua auto e una cassetta delle lettere in muratura. Da quel momento si è aperto un giallo sulle cause che hanno portato a questa tragedia. Il ragazzo aveva solo 27 anni e dalle ultime notizie arrivate sarebbe morto semplicemente “colpa sua”.
Questa la replica ufficiale del concessionario Fiat Chrysler da cui proveniva la Jeep Grand Cherokee che si ribaltò causandone il decesso.
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I familiari di Yelchin, infatti, dopo l’incidente avevano querelato l’azienda e il concessionario per “omissione di soccorso”. A riferire questa novità è di nuovo TMZ: il rivenditore di Valencia (California) ha negato ogni responsabilità e sostenuto che la morte del giovanissimo attore di “Star Trek” sarebbe stato il risultato di un “uso improprio, scorretto o dannoso” del mezzo, che, in folle al momento dell’accaduto, si rovesciò fino a schiacciarlo contro la cassetta delle lettere.
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Anche se in modo esplicito, il concessionario insinua inoltre che Yelchin avesse apportato modifiche che avrebbero danneggiato il SUV e che i suoi familiari non abbiano conservato il veicolo esattamente come era al momento dell’incidente, compromettendo così la prova fondamentale del caso. Secondo il referto ufficiale dell’autopisia eseguita sul giovane la sua morte sarebbe stata causata da “Asfissia traumatica, avvenuta un minuto dopo l’impatto”. La tragica scomparsa del giovane è stato un vero fulmine a ciel sereno per tutta Hollywood, che vedeva Yelchin come uno degli attori più lanciati della sua generazione.
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Nato a San Pietroburgo, era arrivato negli Usa ancora in fasce: i genitori Viktor e Irina, entrambi pattinatori di figura, si trasferirono nel 1989 con lo status di rifugiati. Anton iniziò a recitare a soli 9 anni, ma il suo primo ruolo da protagonista lo ebbe in “Charlie Bartlett”, nel 2007. Due anni dopo, è stato un giovane Kyle Reese in “Terminator Salvation” e ha ottenuto il ruolo di Pavel Chekov nel reboot della saga “Star Trek”. Lo vedremo presto in ben quattro film postumi: “Porto”, “Maxwell Green Rememory”, “We Don’t Belong Here” e “Thoroughbred”.
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