Diciamocela tutta, dopo “petaloso”, qualsiasi neologismo può essere inviato all’Accademia della Crusca e sperare di avere un posto ad eterna memoria nel vocabolario della lingua italiana. Ora, personalmente, il lemma candidato ideale per la promozione nell’uso standard della nostra amata, stimata e poco diffusa lingua potrebbe essere senza dubbio “salemine”, da Salemi, meglio, da Giulia Salemi.
Accanto la dicitura sarebbe: “dicesi di persona particolarmente trash e di cattivo gusto”.
(continua dopo la foto)

{loadposition intext}
E sì perché quanto fatto vedere dalla modella sul red carpet del Lido di Venezia ha davvero lasciato tutti senza parole, e avanzato dubbi sul funzionamento del navigatore Gps della stessa, così “sbadato” da spedirla nel più vicino circo invece che a un mostra sul, del e per il cinema. Scollatura vertiginosa e spacco ombelicale diviso in tre strappi che ai più colti potrebbe ricordare la “mano” del Peloponneso, agli altri, beh, si accettano suggerimenti.
(continua dopo le foto)


Ad ogni modo, dopo le critiche che l’hanno giustamente e doverosamente investita, la Salemi, ha deciso di rispondere attraverso i social. Così: “Quelli che mi conoscono sanno che non ha mai dato prove particolari di esibizionismo, Io sono venuta a Venezia perché sono stata richiesta per quel Red Carpet e per supportare il mio amico stilista indossando una delle sue creazioni; Per alcuni mi rendo conto che potremmo avere esagerato e che la passerella invece che gioiosa può essere risultata volgare ma per molti no. Mi scuso con quelli che sono rimasti colpiti negativamente da questa passerella. E accetto tutte le critiche COSTRUTTIVE ma questa è la mia vita”.
Costruttivo, sostiene un’utente di Facebook, sarebbe stato quanto meno “mettere delle mutande color carne, oppure fare una lampada integrale che non mettesse in mostra i lasciti del costume”. Ma come si dice, al peggio non c’è mai fine, al cattivo gusto, meno che mai.