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“Qualcosa non quadra”. Giorgia Meloni, Selvaggia Lucarelli all’attacco: “Chi ha mentito?”

  • Gossip

Selvaggia Lucarelli non si lascia scappare nulla. Sono giorni che la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, si impegna nella promozione del suo ultimo prodotto editoriale da titolo “Io sono Giorgia”, ma Selvaggia Lucarelli non si lascia scappare un particolare ben preciso in merito a un racconto che la Meloni ha reso a proposito di una vicenda molto personale che tira in ballo la madre.

“Avete presente la storia strappalacrime sulla madre della Meloni che va ad abortire, a fare gli esami che precedono l’interruzione di gravidanza e lei che all’ultimo ci ripensa e va a farsi cappuccino e cornetto al bar? Beh, c’è un problema cara Giorgia: nel 1976 l’aborto era illegale. Non funzionava così. Hai mentito tu o tua madre?”, questa l’osservazione mossa dalla Lucarelli. E la domanda sembra essere più che lecita in merito a quanto affermato dalla Meloni.


“Devo tutto solo a mia madre. Perché la verità è che io non sarei mai dovuta nascere. Quando rimase incinta, Anna aveva ventitré anni, una figlia di un anno e mezzo e un compagno con cui non andava più d’accordo (…), l’avevano quasi convinta che non avesse senso mettere al mondo un’altra bambina in quella situazione. Ricordo quando me l’ha confessato, e ricordo il tempo per digerire quel sasso. Ma poi ho capito il combattimento di una donna sola: farti nascere o farti tornare nel niente”.

Secondo Selvaggia “i casi sono tre”, ovvero: “1 Giorgia Meloni ha mentito, infiocchettando un racconto e dunque questo è un romanzo e non una biografia. O forse una non-fiction, tipo Gomorra, dunque Giorgia Meloni sarebbe pericolosamente simile a Roberto Saviano e questa è comunque una notizia”. E ancora: “2 La mamma di Giorgia Meloni le ha raccontato una storia un po’ diversa, perché al massimo ha tentato la via dell’aborto clandestino ma non funzionava esattamente così, con le analisi in un laboratorio, l’attesa, poi il cappuccino al bar e “vabbè ci ripenso”. Prima del 1978 si abortiva dentro case di privati, dalle “mammane”, in poche cliniche clandestine spesso fuori dalle grandi città in un clima di segretezza e paura”.

“Si stava commettendo un reato (sia chi praticava che chi abortiva), si rischiava di morire per un’emorragia, si rischiava di venire scoperte. In questo caso Giorgia, se inconsapevole della bugia della mamma, è comunque responsabile di una grave lacuna culturale. 3 Giorgia Meloni non è nata nel 1977 ma qualche anno dopo. Probabilmente, in quanto leader di un partito, è tra le poche donne ad aumentarsi gli anni per acquisire più autorevolezza”.

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