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”Quello fa parte del patrimonio dell’umanità, non è il cesso di casa tua”. Ed è il commento più moderato rivolto al vip di turno che non solo ha firmato un monumento ma ha anche mostrato sui social la sua ”prodezza” (No comment)

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Lasciare il proprio autografo sulla Grande Muraglia non è un’idea brillante, nemmeno per un giocatore Nba. Bobby Brown, non proprio una stella di prima grandezza della National Basketball Association, ha pensato bene di aggiungere un tocco di stupidità al recente tour cinese con la maglia degli Houston Rockets. La vittoria contro i New Orleans Pelicans evidentemente ha gasato eccessivamente Brown, che durante la successiva visita alla Grande Muraglia ha preso un gessetto e ha deciso di lasciare una traccia tangibile sul monumento: ha scritto le proprie iniziali e, non contento, ha immortalato la prodezza con una foto pubblicata poi su Weibo, la versione cinese di Twitter. Il suo atto vandalico, quindi, è stato mostrato a milioni di utenti.

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A Brown sono bastati pochi minuti, e una valanga di commenti, per capire che la ‘prodezza’ in realtà era un autogol. “Sei contento? Quello fa parte del patrimonio dell’umanità, non è il cesso di casa tua”, ha scritto uno dei commentatori più moderati. A sentire il quotidiano Houston Chronicle, Brown – che in carriera ha giocato 3 anni in Cina- ha cercato di mettere una toppa: “Ci stavamo godendo la visita, io non ero mai stato lì. Ho scritto il mio nome con il gesso, avevo visto altre scritte. Ho commesso un errore, avrei potuto cancellarlo con la mia mano. Non succederà più”.

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“Ho giocato in Cina per 3 stagioni e ho il massimo rispetto per la cultura cinese. Mi sono integrato per 3 anni. I miei compagni e i tifosi a Shenzhen si sono sempre comportati in maniera splendida nei miei confronti. Voglio scusarmi nel modo più sincero”. Il ‘sorry’, però, non basterà per evitare l’inchiesta ufficiale dell’Ufficio del Turismo della municipalità di Pechino che potrebbe comminare una sanzione pecuniaria al cestista-vandalo.

Caffeina News by AdnKronos

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