Le aveva dato del transessuale, senza mezzi termini, nel periodo in cui era in corsa per il titolo di Miss Italia. La giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli è stata condannata al pagamento di 500 euro di multa al culmine del procedimento per diffamazione ai danni di Alessia Mancini, miss Lazio nel 2010. La giuria monocratica di Piazzale Clodio ha inoltre disposto il pagamento di 5mila euro per il risarcimento alla miss numero 53 al tempo della vicenda. Tutto era partito da una frase pubblicata dalla Lucarelli sul suo blog nel settembre del 2010, nella quale veniva adombrato il sospetto che nelle fila delle finaliste per il concorso della più bella d’Italia vi fosse un trans. E nel mirino dell’affilata penna della blogger era finita la ragazza, omonima della nota showgirl. Per sostenere la tesi della transessualità della concorrente, la poliedrica opinionista disse che la Mancini, nata a Roma nel 1986, era troppo alta.
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Un metro e ottantaquattro centimetri che secondo l’imputata doveva destare più di un sospetto. Come se l’altezza fosse un requisito prettamente maschile e una donna non potesse avere tale statura (cosa che allargherebbe lo spettro dei “sospetti” a tutte le squadre di basket e di pallavolo femminili del mondo) “Io ho le spalle grosse e me la gestisco da sola – spiegò giorni dopo in un’intervista la Mancini – Però se lo avessero detto a un’altra, lei sarebbe potuta cadere in depressione.
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È una cattiveria che psicologicamente ti può devastare. Non lo tollero£. Nei giorni successivi non ci fu alcuna marcia indietro da parte della Lucarelli che anzi: “Poi se i genitori (di Alessia Mancni ndr) riterranno di querelarmi, amen”. Un invito a cui la Mancini non si sottrasse e che già promise nelle ore infuocate quando ricevette le accuse della Lucarelli: “Partiranno diverse querele”. Ieri la condanna per la giornalista.