Il web, si sa, è un ottimo strumento di diffusione di idee, spesso anche contro censura e poteri forti. E per questo, ogni tanto, qualcuno ne approfitta. Per fare disinformazione o semplicemnte per divertirsi creando bufale. Le notizie false, forse più di quelle vere, circolano rapidamente, diventano virali. Come quella dei numeretti rossi sulle confezioni di alcuni prodotti alimentari di larghissimo consumo. Poi è normale che viene generata preoccupazione. Prendiamo l’esempio delle confezioni del latte, tra gli alimenti più utilizzati in tutte le case. Per diverso tempo ha fatto il giro del web una mail che ha conquistato enorme viralità. Ecco il testo.
“Il latte in cartone, quando non è venduto dopo un determinato termine di tempo è rispedito in fabbrica per essere pastorizzato un’altra volta… Questo processo può ripetersi fino a 5 volte, cosa che conferisce al latte un sapore diverso da quello iniziale, aumentando la possibilità di cagliare e riduce significativamente la sua qualità, nonché anche il valore nutritivo diminuisce… Quando il latte ritorna sul mercato, il piccolo numero che vedete dentro il cerchietto nel file allegato viene modificato. Questo numero varia da 1 a 5. Sarebbe conveniente comprare il latte quando il numero non supera il “3”. Numeri superiori comportano una diminuzione nella qualità del latte. Questo piccolo numero si trova nella parte inferiore del cartone; se compri una scatola chiusa, è sufficiente controllare uno dei cartoni, tutti gli altri avranno lo stesso numero. Ad esempio: se un cartone ha il numero 1, vuol dire che è appena uscito dalla fabbrica; ma se ha il numero 4, significa che è già stato pasteurizzato fino a 4 volte ed è stato rimesso sul mercato per essere venduto”.
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Tutto falso. Ma, come spesso accade, le notizie “buone” hanno meno successo delle bufale. Mai come in questo caso, le spiegazioni ci sono state e anche molto convincenti. La legge è molto severa e prevede che il trattamento di pastorizzazione possa venire applicato solo sul latte crudo e quindi una sola volta. Per verificare che il latte non abbia subito trattamenti di riscaldamento multipli si effettuano diverse analisi di laboratorio. La pastorizzazione prevede che il latte venga scaldato a 72 °C per 15 secondi in maniera da distruggere i principali (ma non tutti) germi patogeni più resistenti al calore, come quelli della tubercolosi. Se subisse questo trattamento più volte risulterebbe di colore più scuro, sul marroncino e quindi non vendibile.
Effettivamente i numerini rossi ci sono e sono ben leggibili, ma si tratta di numeri fondamentali per la rintracciabilità del materiale di imballaggio e non hanno niente a che vedere con l’alimento confezionato. I numeri presenti sotto alle confezioni in cartone (non solo quelle del latte quindi, ma anche di vino, succhi di frutta, legumi, panna e altri) si riferiscono al processo di produzione del contenitore in se e non di quello del contenuto. Dunque, i numeri sono da riferirsi solo ed esclusivamente al contenitore. Meglio ribadirlo, perché questi allarmismi innervosiscono e mandano in tilt in consumatore.
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