Il principe Harry sta seguendo un percorso di auto-consapevolezza legato al concetto di ‘guarigione ancestrale’. L’ ‘ancestral healing’ porta ad analizzare la vita e i traumi dei nostri antenati e disinnescare delle dinamiche legate al ‘dolore genetico’. A rivelarlo è stata una fonte al Mail Online che ha precisato: “Sia Meghan che Harry si portano dietro un notevole bagaglio genetico di dolore, ora sta a loro spezzare la catena”. Secondo l’insider la Markle pratica anche il Reiki, terapia giapponese per canalizzare nel modo giusto le energie del corpo.
Un percorso necessario per superare i traumi dell’infanzia. “La mia vita a Corte è stata un po’ come quella di Jim Carrey nel The Truman Show”, ha spiegato il principe Harry nel corso di un’intervista. Che poi ha rincarato la dose: “La mia vita è come un mix tra il Truman Show e il vivere uno zoo”. Una costante sceneggiata con la quale il principe Harry ha dovuto convivere già da bambino: “Da bambino, quando stavo male, facevo finta di sentirmi bene. L’odio è per chi vive un dolore irrisolto”, ha rivelato il figlio di Lady Diana e il principe Carlo.
E ancora: “Quando sei sconvolto da qualcosa e non stai bene, vai a cercare aiuto. Io, come tutti, cercavo di mascherare ciò che provavo realmente, fingendo di sentirmi bene. Ho rifiutato i sentimenti”. Traumi che sono costati tanto al principe Harry e una lunga serie di problemi tra cui attacchi di panico. Harry, che ha ammesso di curarsi per limitare il disturbo, sarebbe aiutato anche dalla moglie Meghan Markle.
Traumi che né Carlo né William starebbero aiutando a guarire. A 2 mesi dalla morte del nonno infatti si scopre un pesante retroscena. Secondo quanto è trapelato, il principe Harry non sarebbe stato contattato dal padre Carlo o dal fratello William, ma dalla polizia mandata dall’ambasciata nella sua casa di Santa Barbara. I duchi di Sussex, infatti, erano irrintracciabili.
Non è chiaro se i cellulari dei due fossero spenti o silenziati, ma di sicuro dalla villa non è arrivata nessuna risposta. Da qui l’ambasciata aveva deciso di rivolgersi alla polizia locale, chiedendo di mandare una pattuglia prima che potessero scoprire la scomparsa del nonno dalla stampa.