Paola Marella, conduttrice e agente immobiliare, non ha mai parlato molto di sè. Una donna riservata e con una classe da fare invidia a molti volti noti dello spettacolo, Paola ha deciso di parlare anche per lanciare un messaggio molto forte a tutte quelle donne che, come lei, hanno sofferto e soffrono. Tutto iniziò da un post che Paola Marella decide di pubblicare sul suo profilo Instagram. Paola compare sorridente, in costume da bagno. Poi qualcuno notò quella cicatrice sul seno.
Un momento di vacanza trascorso in compagnia con la propria famiglia: Paola sapeva che prima o poi avrebbe dovuto rispondere pubblicamente, sottolineando cosa ha dovuto sopportare prima di ritenersi del tutto fuori pericolo. Un male che per molti è incurabile e definitivo, ma dal quale si può uscire anche vincenti e più forti di prima: “Non pubblico molte mie foto, ma quando lo faccio arrivano puntuali i commenti sul difetto del mio décolletté. Quel difetto è un frutto di un ‘incidente di percorso'”. Paola continua a scrivere a corredo della foto. (Continua dopo la foto e il post).
“Ho scoperto e sconfitto fortunatamente in tempo, grazie alla prevenzione. Non ho mai pensato di cedere al classico ritocchino e spero di non doverlo mai fare perchè quella cicatrice equivale a una grande vittoria”. E oggi Paola è più forte di prima e continua a parlare senza timori: “Se oggi sto bene devo ringraziare il radiologo. La mia è una storia di prevenzione e oggi, a distanza di sette anni da quello che è mi è successo, ho capito che può essere d’aiuto, o di conforto, per molte donne”. E la sua battaglia, fortunatamente vinta, non può che servire come appello diretto verso le donne: quello di avere coraggio. (Continua dopo la foto).
“Noi donne, si sa, siamo molto attente e, non appena percepiamo qualcosa che non ci convince, andiamo dal ginecologo. In più ho anche una piccola storia di familiarità, perché mia nonna ha avuto un cancro al seno, e in generale in famiglia qualche «intoppo» c’è stato. Poi, a 35 anni, ho incontrato il dottor Enrico Cassano, che mi disse che avevo un seno fibrocistico che andava tenuto sotto controllo. E così abbiamo fatto, stabilendo di vederci ogni sei mesi: una volta si faceva un’ecografia mammaria, un’altra la mammografia!”. Paola è stata seguita da un radiologo scrupoloso, Enrico Cassano, che non si è accontentato di due biopsie. Questa profonda attenzione ha salvato la sua vita: “In un anno mi sono sottoposta a 6 interventi”. (Continua dopo le foto).
“Io mi fidavo ciecamente di lui e seguii le sue indicazioni in totale serenità. Ero così rilassata che dopo l’esame andai persino a fare shopping, con il desiderio di regalarmi qualcosa, di coccolarmi. Ero così sicura che anche quella volta l’esito sarebbe stato negativo” per poi aggiungere: “Mi ritrovai di fronte a due strade: fare un’operazione di quadrantectomia, conservativa, oppure di mastectomia, drastica. All’epoca avevo 49 anni, non desideravo più figli (ne ho uno, Nicola, oggi 24enne) e soprattutto non volevo rischiare che si presentassero altri problemi in futuro. Decisi per la strada più netta: togliere tutto”. La storia di Paola fa riflettere.
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