Nunzia De Girolamo, il racconto svela come stanno le cose. A segnare la vita privata e sentimentale dell’ex ministra di Forza Italia e Nuovo Centrodestra, l’odissea giudiziaria che ha poi portato alla sua assoluzione. Nunzia de Girolamo ha rivelato alcuni dettagli interessanti durante un’intervista rilasciata per il settimanale Oggi. Mamma di Gea e moglie dell’ex ministro Boccia, Nunzia De Girolamo ripercorre insieme ai lettori alcune fasi decisive della sua vita matrimoniale.
Correva il mese di dicembre, quando dopo ben 7 lunghi anni, è finalmente arrivata la sua assoluzione: “Oggi ha vinto la giustizia, io ho solo perso 7 anni di serenità. Mi sono dimessa da ministro pur non essendo indagata, per difendere la mia dignità. L’ho fatto sempre nel processo e non dal processo. Oggi le tre donne del collegio mi restituiscono fiducia e voglia di continuare a combattere per le cose giuste”. (Continua a leggere dopo la foto).
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Parole importanti rilasciate per Adnkronos: “Io non ho mai avuto paura della magistratura, ma della cattiveria che mi ha circondato in questi anni”. Poi i ringraziamenti a chi le è stato vicino: “Tanti amici, fra tutti Massimo Giletti, per aver creduto in me in questi anni e per non aver mai ceduto al fango di tanti che hanno provato a colpire me, lui e il suo programma solo perché non si è piegato a qualche articolo feroce pubblicato nei miei confronti”. (Continua a leggere dopo la foto).
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Anni sicuramente difficili, con ricadute anche nella sua sfera privata: “Io e Francesco avremmo fatto un altro bambino, era nei piani. Invece abbiamo rischiato la rottura: negli anni centrali sono riuscita a camuffare bene la rabbia e la paura, ma all’ inizio, quando ho saputo di essere indagata, e alla fine, poco prima dell’assoluzione, con mio marito ho ingaggiato liti durissime”. (Continua a leggere dopo le foto).
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Il sostegno del marito è stato dunque decisivo: “Lui, da buon progressista, ostentava una fiducia assoluta nella magistratura: ‘c’è un giudice che giudica un altro giudice’, mi ripeteva per rassicurarmi. E io mi incavolavo da morire, mi veniva voglia di lanciargli i piatti. questa sua fede era incrollabile, ma la giustizia mi stava facendo a pezzi senza prove, mi indignava”. Ma non solo, anche la figlia Gea, forza motrice di un amore indissolubile: “A me è stata sottratta la spensieratezza nel fare la mamma: ho aspettato 36 anni per avere una figlia, doveva essere il periodo più bello e invece si è trasformato in una recita di sorrisi e felicità. Ogni volta che Gea mi beccava a piangere, dicevo: ‘ho mal di pancia, l’emicrania’”.
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