“Tante recensioni vere e autentiche, di cui ti puoi fidare”, “consigli di viaggio affidabili, pubblicati da veri viaggiatori”, “le opinioni più sincere su hotel, bed & breakfast, pensioni e molto altro”… promette Tripdavisor. In realtà, le sue recensioni non sono sempre veritiere, perchè le può pubblicare chiunque, anche chi ha tutto l’interesse (vedi il titolare dell’hotel o del ristorante in questione) ad accalappiare clienti. Il portale ha “strumenti e procedure di controllo inadeguati” sulla genuinità dei giudizi pubblicati dagli utenti e per questo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato l’ha appena condannato a pagare una multa di 500 mila euro. (continua dopo la foto)
L’Antitrust si è mosso su segnalazione dell’Unione Nazionale Consumatori, di Federalberghi e di alcuni consumatori, punta il dito contro la “diffusione di informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni”, una presa per i fondelli ai danni dei consumatori, “indotti a ritenere che le informazioni siano sempre attendibili in quanto espressione di reali esperienze turistiche”. Di qui la condanna di TripAdvisor LLC (società di diritto statunitense che gestisce il sito www.tripadvisor.it) e TripAdvisor Italy S.r.l, che avranno un mese di tempo per pagare la multa, e tre mesi per “comunicare le iniziative assunte per ottemperare al divieto di ulteriore diffusione e continuazione della pratica commerciale scorretta”.