È arrivata la sentenza del gup di Roma nei confronti di Lucrezia Hailé Selassié. La giovane, nota al pubblico per aver partecipato al Grande Fratello Vip con il titolo di “sedicente principessa etiope”, è stata riconosciuta colpevole di stalking ai danni del nuotatore paralimpico Manuel Bortuzzo. Il campione era presente in aula al momento della decisione.
Il pubblico ministero aveva richiesto una condanna a un anno e quattro mesi, ma il giudice ha deciso per una pena più severa, pronunciata al termine di un processo svolto con rito abbreviato. Secondo le ricostruzioni, i fatti si sarebbero protratti per mesi.
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Stalking a Manuel Bortuzzo, condannata Lulù Selassiè
Dopo la breve relazione nata e conclusa all’interno della casa del Grande Fratello Vip nell’edizione 2021-2022, Lucrezia non avrebbe accettato la fine del legame con Bortuzzo, iniziando a perseguitarlo con messaggi, pressioni psicologiche e minacce, fino ad arrivare a frasi gravi come “ti uccido se non torni con me”.

A fronte di questi comportamenti, Manuel Bortuzzo ha sporto denuncia, e per la 27enne sono scattati provvedimenti restrittivi: le è stato imposto il divieto di avvicinamento e l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico. Lucrezia Selassié è stata condannata a un anno e otto mesi di reclusione, pena sospesa.
Nel capo di imputazione, i magistrati di piazzale Clodio descrivono una situazione di forte disagio per l’atleta: “Ha generato nella persona offesa uno stato d’ansia e paura, con un fondato timore per la propria incolumità. Bortuzzo è stato costretto a modificare le sue abitudini di vita, a bloccare ogni contatto e a rinunciare alla libertà di muoversi serenamente o intraprendere nuove relazioni”.


Con questa sentenza si chiude, almeno dal punto di vista giudiziario, una vicenda che ha sollevato grande attenzione mediatica, riportando al centro il tema della violenza psicologica e del confine sottile tra passione e ossessione.