Gabriella Labate è stata ospite di ‘Domenica Live’ dove ha voluto parlare e festeggiare i vent’anni di matrimonio – ma “ventotto d’amore” ci tiene a specificare – con il marito Raf. La loro è stata da subito una bellissima favola e a ricostruirla sono i figli della coppia, Bianca e Samuele in un video racconto. Dal loro primo incontro a Saint Vincent fino alla proposta fatta in Giamaica. Poi il matrimonio da sogno a Cuba e la nascita dei due bambini. Gabriella racconta divertita come trovasse il cantante inizialmente antipatico, ma pio si è ricreduta: “e da quel momento non si sono lasciati più”. Ma Gabriella non ha avuto solo momenti felici e infatti racconta anche la tragedia che le è capitata, quando dopo un intervento alla spalla, a causa di un’anestesia errata, ha rischiato di perdere un polmone. Il processo è ancora in corso.
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La showgirl nel corso dell’intervista rilasciata a Brabara D’Urso ha detto che la colpa del dramma sfiorato è da addebitarsi all’anestesista sbagliata, che le ha causato il perforamento di un polmone: “Porterò per sempre i danni della malasanità, sono danni permanenti”. Poi ha raccontato nei dettagli la dinamica dell’incidente:
“A New York ho avuto un incidente. Mentre correvo un tizio mi ha fatto uno sgambetto e sono caduta su un palo di ferro. Sono stata trasportata d’urgenza in ospedale, tra i tanti problemi ne avevo anche uno alla spalla che ho fatto operare in Italia, in una clinica romana. Durante la preparazione di un’anestesia locale alla spalla, mi è stato perforato un polmone. Me ne sono accorta e ho chiesto aiuto subito, il polmone era collassato. Mi dicevano che avevo un attacco di panico e mi hanno sedata e operata così. Per un miracolo mi sono risvegliata dall’operazione. Ho chiesto per 5 giorni aiuto perché stavo male. Raffaele mi vedeva con la bocca viola e in affanno. Stavo malissimo. Sono molto arrabbiata anche per come questa anestesista si è rivolta a me. Ho avuto uno strascico di problemi di ansia che prima non avevo. Rimanere senza respiro per tanti giorni ha delle conseguenze allucinanti. Quando mi lamentavano mi dicevano che rompevo i cogl*oni. Un medico non deve rivolgersi così a una persona che soffre, anche se si tratta di attacchi di panico. L’anestesista non mi ha mai chiesto scusa e non lo pretendo nemmeno, il problema è suo non mio. Sono qui anche per parlare di chi non ha voce”.
Poi ha indirizzato una lettera all’anestesista parlando di “derisione, vigliaccheria e orrore”.
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