Bufera su Christian De Sica per la battuta nel trailer del nuovo film Natale a tutti i costi di Netflix. La pellicola esce in streaming sulla nota piattaforma il 19 dicembre, ma la scena conviviale, tra l’altro la prima che si vede nel trailer rilasciato dalla piattaforma, ha scatenato la polemica tra gli abruzzesi. Va fatta una doverosa premessa: da un lato la battuta rientra tra i grandi classici della comicità italiana in risposta all’esaltazione di un prodotto, dall’altro nel video non si fa un riferimento preciso ad un vino abruzzese. Come si può osservare dal trailer non viene mostrata l’etichetta e la battuta fa riferimento a un vino premiato in Abruzzo e non abruzzese.
Nella scena che apre il trailer del nuovo film di Christian De Sica, Natale a tutti i costi, si vede l’attore che si trova a tavola per il cenone del 25 e al figlio che gli versa un vino “che ha vinto come bottiglia dell’anno in Abruzzo”, lui risponde con la battutaccia: “ah sì? È una m…”. Tanto è bastato per sollevare un polverone sulla battuta di De Sica con tanto di intervento da parte del governatore regionale Marsilio e del Consorzio per la tutela dei vini d’Abruzzo.
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Christian De Sica, polemiche per la battuta nel film di Natale
“Dispiace che gli autori non abbiano avuto la fantasia e l’acume necessari per evitare di recare un’offesa gratuita e ingenerosa, oltre che profondamente ingiusta – scrive Marsilio -. Non vorremmo che tale scelta fosse figlia di un vecchio pregiudizio nei confronti del vino abruzzese, che invece da decenni ha raggiunto punte di eccellenza e continua a ottenere prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Il rischio è che, nel vedere il trailer, il grande pubblico che la segue e apprezza da sempre (compresi i tanti abruzzesi che la amano da generazioni), possa farsi davvero l’idea che i vini abruzzesi siano generalmente prodotti di scarsa qualità”.
Marsilio prosegue e chiede un risarcimento: “A una battuta gratuita che si poteva risparmiare, potremmo rimediare con uno spot gratuito per i nostri vini, che lo meritano, così da lenire i sentimenti feriti dei nostri viticoltori e degli abruzzesi tutti e rinsaldare il legame con il suo pubblico, che anche qui è numeroso e al quale, invece di un sorriso, questa volta ha strappato una smorfia”.
Infuriato il Consorzio per la tutela dei vini d’Abruzzo. “Il cinema è cultura e va tutelato ma anche il lavoro dei viticoltori abruzzesi, che da decenni immettono sui mercati etichette tra le più premiate a livello nazionale e internazionali non merita di essere ben raccontato e non deriso o sminuito. In questo momento storico già complicato per l’economia italiana bisognerebbe fare attenzione ad attaccare – seppur con l’obiettivo di strappare una risata – una fetta così importante della produzione vitivinicola italiana”, dice il presidente Alessandro Nicodemi.