Una vita in salita, quella del piccolo Giovannino. Nato a Torino con una malattia molto rara, al momento incurabile, è stato abbandonato in ospedale dai genitori. Ha superato indenne le prime, insidiose, settimane di vita, “quando era altissimo il rischio di infezioni e sepsi. E ora, dopo che la sua storia è stata resa nota dalla stampa, abbiamo ricevuto già una decina di chiamate da parte di famiglie in tutta Italia che vorrebbero adottarlo”.
A dirlo all’AdnKronos Salute è Daniele Farina, direttore della Neonatologia dell’Ospedale Sant’Anna di Torino, dove il bimbo, che ora ha “4-5 mesi”, è nato, concepito con un trattamento di fecondazione eterologa. A poche ore dalla diffusione della notizia, Alena Seredova ha fatto sapere di conoscere il bambino (lo ha tenuto in braccio in ospedale) e la sua malattia, per motivi personali. La modella frequenta spesso il reparto di terapia intensiva infantile dell’ospedale, perché dal 2005 è testimonial della onlus “Crescere Insieme al Sant’Anna”, prima come volontaria nella vendita di fiori e poi, dopo la nascita dei suoi due figli, sempre più attivamente. (Continua a leggere dopo la foto)
Al Corriere della Sera, la Seredova ha raccontato di aver visto Giovannino, la prima volta, a settembre. E la malattia di quel bambino le ha ricordato ciò che i genitori le avevano raccontato dopo la sua nascita: “A Praga, i medici pensavano che avessi l’ittiosi anche io. Papà ricorda sempre che, quando mi vide nella culla dell’ospedale, tutta coperta di squame, fece un balzo all’indietro per lo spavento, poi comincio a piangere”. La modella ha infatti spiegato che, appena venuta al mondo la sua pelle era molto secca, come rivestita “da una corazza ruvida e irregolare”. I medici dissero che era affetta stessa malattia rara che ha colpito Giovannino, ma si sbagliarono. (Continua a leggere dopo la foto)
“Io, invece, ero solo nata con la pelle molto asciutta, perché ero stata troppo in pancia: 42 settimane, bella comoda”, ha spiegato l’ex modella, che appena è venuta a conoscenza della nascita di Giovannino è andata in ospedale per accertarsi delle sue condizioni. La Seredova ha trascorso molte ore col piccolo, lo ha preso in braccio, cullato e portato a in giro con il passeggino. “Mi hanno presentato questo cucciolo, mi hanno raccontato la sua storia e vederlo è stato un momento molto forte. Ho capito che deve essere una patologia molto dolorosa: la pelle è talmente secca che si rompe, fa le piaghe”. Alena Seredova ha detto, però, di non averlo visto troppo sofferente: “Non piangeva. Si vedeva che era curato con amore. Ho incontrato un bimbo molto vispo, super sveglio”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il piccolo non avrebbe problemi cognitivi o neurologici, ma avrà sempre necessità di essere assistito e curato. L’ex moglie di Gigi Buffon ha parlato anche dei genitori del bimbo: “Ho pensato a quanto dovesse essere stato doloroso decidere di lasciarlo. So che sono più o meno miei coetanei, che l’hanno avuto con una fecondazione assistita e che, nonostante tutti gli esami preventivi, era stato impossibile diagnosticare in anticipo una malattia così rara. Non mi sento di giudicarli”.
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