Un fatto realmente accaduto a Napoli dimostra che quello sull’uso dei social non è un pensiero unico. È successo che la moglie ha postato su Facebook le foto del viaggio di nozze ma il marito non ha gradito il click e si è rivolto al tribunale chiedendo, attraverso un provvedimento d’urgenza, la rimozione delle foto. C’è da premettere che la coppia si sta separando, quindi non c’è tra i due un’atmosfera serena, e che lui non aveva manifestato in nessun modo il consenso alla pubblicazione delle foto. Il giudice ha dato ragione al marito e nella sua ordinanza ha citato una legge del 1941 avvertendo che anche nei casi in cui una fotografia non è lesiva dell’onore della persona, l’estrema diffusività della pubblicazione sulla Rete aggrava notevolmente, rispetto a qualsiasi altro mezzo, la violazione del diritto all’immagine. Il giudice, al passo coi tempi e coi social, a sostegno della sua decisione ha poi aggiunto che «le eventuali regole di privacy possono non essere applicate correttamente dall’utente o aggirate da navigatori esperti». Lo stesso decisore ha avuto premura di ricordare che proprio Facebook si è preoccupata di segnalare che la pubblicazione di una fotografia senza consenso anche nella cosiddetta area riservata è contraria alla legge italiana.