È Sonia Bruganelli ad occuparsi in prima persona delle stories di Paolo Bonolis e questo accade perché, se dipendesse da lui, probabilmente nessuno avrebbe modo di sbirciare nella sua vita privata. Questa volta la sfida è tra Paolo e l’arte, accuratamente documentata dalla moglie, che non ha resistito nel rendere pubbliche le storie di Paolo in visita al Moma, ovvero il Museo di Arte moderna a New York.
Cinico, ma buono, pungente, ma mai volgare, quanti si saranno chiesti in che modo Paolo Bonolis possa affrontare una visita presso un museo d’arte? E soprattutto quale prelibata chicca i compagni di viaggio avranno l’onore di ascoltare passeggiando al suo fianco? Sicuramente divertente, Paolo interrompe la seriosità del momento, senza per questo apparire mai eccessivo.
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Davanti al cofanetto con dentro un’immagine, Bonolis esordisce con un “lo potevo fare anche io”, ma forse non sa che ha appena finito di citare il titolo di un libro che, ad oggi, aiuta nello studio dell’arte contemporanea.
La visita continua con Paolo, fervente sostenitore di essere in grado di fare opere migliori, ed è questo il momento in cui, prendendo il suo cappello, prova a metterlo nella teca simulando l’opera d’arte. Poi vola un commento decisamente più azzardato.
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“È una scatola del ca**o con lo zucchero dentro“: così Paolo Bonolis esordisce incredulo, commento a cui Sonia risponde: “fermo che ti arrestano”. Raggiungono la seconda opera in esposizione e questa volta Paolo sembra essere davvero rapito come da una visione mistica. Contemplando in rigoroso silenzio l’opera, ovvero un abito appeso al muro, e riprendendosi poco dopo dallo choc, afferma, con fierezza, di possedere moltissime opere d’arte nel suo armadio.
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