Fedez, dopo l’operazione al pancreas è ancora il medico chirurgo a prendere parola. Non è la prima volta per Massimo Falconi rilasciare alcune dichiarazioni sulle condizioni di salute del cantante. Una diagnosi che non ha concesso altre possibilità per Fedez, se non quella di intervenire prontamente sul tumore e scongiurare il peggio.
Sei ore la durata del delicato intervento al pancreas poi le dimissioni del rapper dall’Ospedale San Raffaele di Milano nella tarda mattinata di giovedì 31 marzo 2022. Ed è sulle colonne di Repubblica che il chirurgo Massimo Falconi ha rilasciato un’ulteriore intervista per porre chiarezza sulle condizioni di salute di Fedez.
“La prosecuzione delle terapie, dopo una operazione per rimuovere un Net, varia da paziente a paziente: ci sono casi in cui l’intervento è radicale, grazie alla asportazione totale della massa e, quindi, dopo sono necessari solo controlli, senza terapie oncologiche complementari. In altri casi, invece, in cui si riesce ad asportare solo una parte della malattia, anche l’80-90%, sono poi necessarie delle terapie post-operatorie per controllare la malattia rimanente”.
La notizia della malattia del cantante è stata accolta da tutti con grande apprensione, un aspetto su cui anche il medico chirurgo si è espresso: “Questo fatto ha avuto una grande risonanza mediatica. Ma ha anche dato speranza a tante persone. E dimostrato l’importanza di una diagnosi precoce”.
Ma la domanda che più attanaglia tutti è sul rischio della recidiva. Massimo Falconi ha dichiarato che “in generale, il percorso di cura di queste neoplasie non si esaurisce mai con il solo intervento chirurgico: i controlli, nel tempo, sono e rimangono fondamentali. La loro frequenza varia a seconda della ‘cattiveria’ che il tumore dimostra sulla base dell’esame istologico e di alcuni parametri patologici”.