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Coronavirus, racconta fondi Ferragnez. Fedez è una vera furia

“Oggi entra in funzione il nuovo reparto di terapia intensiva costruito da zero grazie alla raccolta fondi che abbiamo lanciato appena due settimane fa”. Pochi giorni fa l’annuncio di Chiara Ferragni sul suo profilo Instagram, accanto a un video che mostrava l’interno del nuovo reparto dell’ospedale San Raffaele di Milano, realizzato grazie alla raccolta fondi lanciata sui social da lei e Fedez sulla piattaforma gofundme.

“Costruito in soli 8 giorni – scrive la fashion blogger – grazie ad una squadra di operai che ha lavorato incessantemente giorno e notte. Grazie alle oltre 200mila donazioni di tutti voi”. E concludeva: “Questo è il lato bello di internet, continuate a donare”. Quasi quattro milioni e mezzo di euro raccolti grazie alla coppia, che ha usato il loro potere social e la loro fama per aiutare l’ospedale milanese nell’emergenza coronavirus. “Oggi entra in funzione il nuovo reparto di terapia intensiva costruito da zero grazie alla raccolta fondi che abbiamo lanciato appena due settimane fa. – aveva rilanciato Fedez dai suoi canali social – All’ingresso della struttura è stato messo un telo con i nomi di tutti i 200mila donatori, un piccolo gesto per dire grazie a tutti voi. Grazie di cuore agli operai che hanno lavorato giorno e notte per rendere possibile tutto questo”. (Continua a leggere dopo la foto)


“Insieme abbiamo fatto qualcosa di speciale che aiuterà a salvare delle vite e ci ricorda che oggi più che mai serve coesione in questa dura battaglia. Sono commosso, vi voglio bene. Ce la faremo!”, aveva scritto felicissimo del risultato raggiunto. Ma dopo la gioia è arrivata la doccia fredda. Il Codacons, infatti, ha deciso di vederci chiaro e indagare su Gofundme e starebbe chiedendo di bloccare i fondi in quanto ritiene che la piattaforma non sia molto chiara. “Sulla raccolta fondi di Fedez e Chiara Ferragni vogliamo vederci chiaro. L’antitrust è intervenuta pochi giorni fa nei confronti del sito usato per la campagna“, si legge nel sito del Codacons.

Furioso Fedez, che in una serie di stories ha attaccato il Codacons, che avrebbe richiesto una raccolta fondi per se stessa, sfruttando l’argomento coronavirus. “Questo è il Codacons. Sul loro sito ufficiale avviano una campagna, per supportare il Codacons contro il coronavirus. Quindi io penso, immagino che se vado a donare qui sto aiutando qualcosa che riguardi il coronavirus. Ospedali, ricerca, qualcosa comunque di pragmatico sul coronavirus”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Invece ci clicco sopra e scopro che in realtà mi hanno fatto un banner clickbait sul coronavirus dove in realtà io vado a donare i soldi direttamente al Codacons, che non si occupa di coronavirus! E in più lo slogan è: “Ma fateci la donazione, così risparmiate sulle tasse!“. Cioè: donate per non pagare le tasse. E questa è un’associazione parastatale che dovrebbe tutelare i consumatori?”, spiega ancora un furioso Fedez. “E utilizzano sempre il nostro nome dicendo: ‘Il sito Gofundme utilizzato da Fedez e Chiara Ferragni’. Come se l’avessimo utilizzato solo noi! Ma qual è la loro proposta? E’ di bloccare tutti le raccolte fondi private. Cioè tutti i milioni di euro che sono stati raccolti per gli ospedali pubblici. Cancellarli e stopparli. Io sono allibito! Ma qualcuno li fermi!”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Ma l’attacco del cantante non finisce qui, la sua paura è che i fondi raccolti, e destinati agli ospedali, possano essere bloccati: “Io vorrei sottolineare una cosa. Noi, ancor prima dell’antitrust (come giustamente sta facendo), abbiamo chiesto a Gofundme di prendere una parte di profitto e di girarli agli ospedali colpiti dall’emergenza. E siamo riusciti a tirar su 250 mila euro che Gofundme – spiega Fedez – ha deciso di darci e che abbiamo destinato agli ospedali di Bergamo, Cremona e Policlinico di Milano”.

“E adesso un’associazione riconosciuta da tutte le istituzioni italiane propone di buttare nel cesso milioni di euro raccolti per gli ospedali pubblici?? – incalza – Il policlinico di Milano è una campagna su Gofundme. L’ospedale di Bergamo, l’ospedale di Cremona. E intanto fanno una campagna, loro, spacciata per aiuto alla lotta contro il coronavirus quando in realtà i soldi vanno a loro che si occupano di tutela dei diritti dei consumatori che col coronavirus non c’entra un c***o! Ma stiamo scherzando? Ma stiamo scherzando?”.

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