E Vittorio Sgarbi ci ricasca. Si sa che nell’arte il nudo è sacro e lui essendo uno dei più importanti critici d’arte al mondo, prova spesso a celebrarlo. Non solo quello degli altri, ma anche il suo. L’ultimo episodio è andato in onda ancora una volta via social, sulla sua pagina Facebook dove Sgarbi ha pensato bene di dare un consiglio di lettura. Come? Così… Completamente nudo con il libro in questione a coprire semplicemente le parti intime. D’impatto? Sicuramente.
Ora vediamo però cosa ne pensa Facebook e cosa ne pensa la gente. Già le prime divisioni sono arrivate e il post ne sta giovando, con migliaia di like, commenti e condivisioni. Siamo abituati alle sue provocazioni, e lui continua a superare ogni aspettativa. Su Facebook il critico d’arte poco tempo fa si è mostrato completamente nudo, scatenando una bufera social. “Immotus nec iners” aveva commentato nella foto, che tradotto in italiano significa “fermo ma non inerte” (ai lettori la libera interpretazione…). (Continua a leggere dopo la foto)
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Il suo profilo in queste ore è preso d’assalto. In tanti si complimentano per il coraggio, ironizzando sulla goliardata, ma non tutti apprezzano e qualcuno chiede addirittura la censura da parte del social. Sdraiato sul letto, senza vestiti, mentre la tv è accesa: così si immortalato Sgarbi. E pensare che proprio poco tempo fa si era trovato al centro della bufera proprio per una mostra sul nudo. “È da bollino rosso”, aveva detto Facebook, riguardo la mostra a Gualdo Tadino, di cui è curatore Vittorio Sgarbi (co-curatore Antonio D’Amico), dal titolo “Seduzione e potere”, con dipinti che raccontano la bellezza femminile tra ‘500 e ‘700. “La mostra – racconta la direttrice del Polo museale gualdese, Catia Monacelli – è frutto di una lunga ricerca durata mesi, e persegue squisitamente scopi culturali, artistici e di alta valenza didattica, con opere di grandissimi maestri dell’arte italiana, da Simone Peterzano, maestro di Caravaggio a Milano, ai Tiepolo Giambattista, Giandomenico e Lorenzo”. (Continua a leggere dopo le foto)
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In pratica, il Polo museale ha chiesto di divulgare su Facebook, dietro pagamento, lo spot della mostra. L’inserzione richiesta “non rispetta le nostre normative pubblicitarie”, ha risposto la società che gestisce il social media. “Non è consentito – ha spiegato ancora la società di gestione di Fb – l’uso di immagini o video di nudo o scollature troppo profonde, anche se per fini artistici o educativi”. Il comunicato del museo riporta anche una dichiarazione di Sgarbi. “La mostra – sottolinea il critico – presenta la seduzione attraverso una serie di immagini femminili che nella letteratura, negli episodi biblici, nella mitologia, nella storia e nella quotidianità, hanno saputo dominare con il potere delle intenzioni e grazie a una delicata bellezza. Nulla pertanto di poco lecito o da occultare alla visione dei più piccoli, poiché si tratta di opere d’arte, che ci permettono di ammirare l’epoca Barocca e Rococò in tutto il suo splendore”.
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