E alla fine Facebook si fece “anonimo”. La decisione dell’azienda di Marc Zuckerberg è da considerarsi storica, in controtendenza rispetto alle policy finora adottate. Questo perché permetterà agli utenti di Tor, il sistema di comunicazione anonima su Internet, di accedere a Facebook tramite un indirizzo web ad hoc, che consente di non perdere le protezioni crittografiche fornite dal sistema. A spiegarlo sono gli stessi responsabili di Tor: “Il beneficio sarà in termini di sicurezza e privacy. Si aggira la censura e la sorveglianza”. In altri termini, si può bypassare la censura imposta da governi autoritari. Ma cosa è Tor?
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Al principio sponsorizzato dalla Marina americana e a volte legato ad attività fuorilegge o comunque borderline, Tor consente di navigare sul web in forma anonima usando una forma di crittografia a strati. L’utente non si collega direttamente al server che ospita il sito che vuole visitare, ma lo fa passando da una serie di altri server che fungono da router e cifrano la comunicazione. Questo meccanismo finora ha portato i sistemi di Facebook a ostacolare gli accessi via Tor. “Tor sfida alcuni meccanismi di sicurezza di Facebook. Dalla prospettiva dei nostri sistemi – osserva la compagnia – una persona che sembra collegarsi dall’Australia potrebbe, un momento dopo, risultare in Svezia o in Canada. In altri contesti un tale comportamento potrebbe indicare che un account è stato hackerato, ma per Tor questo è normale”. Tor a volte si scontra con i meccanismi di sicurezza di siti – come appunto quelli di Facebook, ma anche di siti bancari – che i suoi utenti cercano di visitare. Questa è una mossa per chi vuole concedersi un po’ più di privacy usando il web, anche se Tor non è del tutto a prova di proiettile. Inoltre, Facebook ha ancora la politica dei nomi veri, e quindi in pura linea teorica secondo i suoi termini e condizioni per l’utilizzo non sarebbe concesso accedervi per via anonima.
Facebook, arriva Rooms, la chat completamente anonima