A 25 anni dalla caduta del Muro di Berlino viene alla mente uno dei grandi temi che ha interrogato le società occidentali: la cosiddetta invasione delle donne dell’Est. In molti ricordano il film Occhio alla Prerestrojka, prima divertente commedia italiana sul tema. Una premessa è d’obbligo: non cerchiamo una spiegazione sociologica. Ci si è limitati a raccogliere commenti sul web notando, con non poca sorpresa, che sono decine i forum in cui uomini e donne si sono posti la domanda. Qualcuno ha tentato analisi, altri sono rimasti su generiche e poco rispettose spiegazioni nazional-popolari. Emerge che la donna italiana, col progresso e l’aumento della ricchezza nazionale, è diventata più esigente, senza stare lì ad accontentarsi di ciò che l’uomo “padrone” concede per sua grazia. Le donne dell’Est – riferisce un utente che non sembra perdere tempo – si lasciano conquistare in maniera più veloce rispetto alla donna italiana. Si farebbe, dice, “poche domande e pochi progetti di vita”. Ma è vero? Punti di vista, esperienze di vita sono alla base di ogni risposta e, purtroppo, i luoghi comuni dominano il pensiero di uomini e donne italiane. Secondo l’immaginario collettivo le donne russe, per esempio, sono certamente più forti e più affettuose. Ciascuna ha i propri limiti, per quanto riguarda la pazienza e la tolleranza, ma le russe hanno normalmente una resistenza molto più forte. In Russia le donne sono molto più numerose degli uomini ed è dunque nel dna di ogni donna dell’Est la volontà forte di tenere stretto a sé il proprio uomo. È grande la paura di rimanere senza e ciò comporta nella società russa una notevole riprova sociale: la donna senza uomo è una persona di serie B. Le donne dell’Est odiano il femminismo occidentale. Preferiscono conciliare l’arte di piacere a quella di riuscire. In Europa i giornali femminili si pongono sempre la domanda se per una donna è meglio far carriera, o avere dei figli, mentre le donne dell’Est fanno entrambe le cose, senza porsi domande. Hanno imparato da generazioni ad allevare i figli e adeguarsi al lavoro obbligatorio. (continua dopo la foto)

Un capitolo a parte è quello delle donne cubane e brasiliane, altre nazionalità al top nella scelta degli italiani esterofili. Qui giocherebbe il fattore “dolcezza” e “sensualità”. La donna latina viene considerata meno fredda di una europea. E poi il clima e l’atmosfera. Italiani che hanno deciso di montare tenda tra Caraibi e Copacabana riferiscono che con sole, samba e spiagge in compagnia di una donna “caliente” si dimentica facilmente la partner italiana che “ti costringeva a interi pomeriggi al centro commerciale”. Ma sembra anche notarsi una maggiore consapevolezza negli italiani maschi: sì, ok, forse c’è anche una vena di utilitarismo ma in fondo, dice Renato, “le italiane non sono tutte disinteressate”. E le donne nostrane che ne pensano? (continua dopo la foto)


“Sono fessi, ecco perché vanno dietro a quelli dell’Est”: sentenza inappellabile di una utente di un forum dedicato alle donne. Che insiste: “La maggior parte delle donne russe, estoni e compagnia bella sono belle indubbiamente, ma sono anche della grandissime approfittatrici: fanno tutte le gentili e le premurose solo perché vogliono sposarsi o avere figli, per avere un piede in Italia”. E arriva il perché: “Cittadinanza, mantenimento e poi mandano a stendere il marito babbo italiano. Solo che sono tutti troppo stupidi per capirlo”. E vai con l’esempio: “Mio cugino ha sposato una bellissima donna russa. Dopo qualche anno lei è diventata come noi italiane. E l’ha lasciato. Con un mantenimento e la cittadinanza”. Ma un utente (uomo) non ci sta: “Le donne italiane (in larga parte) sono acide e se la tirano troppo”. Lui, che dichiara di avere una compagna russa, si lancia in una spiegazione tra sociologia e storia moderna: “Davvero voi credete di essere più indipendenti di queste donne che hanno fatto armi e bagagli, sono venute in Italia, o in un paese sconosciuto, hanno imparato una lingua nuova, hanno costruito rapporti, amicizie e lavoro partendo da zero, senza l’aiuto di nessuno, con genitori e amici a migliaia di chilometri di distanza?”. Il significato, secondo questo punto di vista, sta nel fatto che le donne dell’Est sarebbero più forti perché hanno vissuto decenni di privazioni e sono comunque riuscite a inventarsi una vita.
Rileggendo qualche ricerca realizzata da siti di incontri emerge che la donna straniera sarebbe più disposta della italiana a mettere in secondo piano lavoro e carriera per dedicarsi a matrimonio e figli, quasi stimolando un ritorno al vecchio schema e concetto di famiglia. Non trascurabile, secondo qualcuno, in un’epoca in cui al matrimonio formale si rinuncia facilmente a vantaggio delle unioni di fatto. Ed è guerra infinita tra uomini e donne italiane: le prime, difatti, segnalano che tutta questa predisposizione alle nozze è determinata dall’ottenimento della cittadinanza al quinto anno di matrimonio. A ognuno la sua risposta. Noi abbiamo solo voluto fornire un tocco di colore e ricordare, in modo leggero, la caduta del Muro.