Contro il Coronavirus anche Irama ha deciso fare la sua parte. La sua scelta riguarda l’uscita di una canzone del nuovo disco: “Le canzoni del disco sono pronte – queste le sue parole in un messaggio recentissimo su Instagram –. Mi sono chiesto però se avesse senso uscire adesso. In questo momento così difficile”.
“Ci ho pensato tanto – ha spiegato il cantante –… c’è una canzone che si intitola ‘Milano’, Milano come la città che amo e che vivo. Non è un singolo, ma penso debba uscire adesso. Adesso che la mia città, come il resto d’Italia, sta soffrendo. Adesso che avremmo bisogno di stare vicini, anche se siamo lontani. Adesso che vorrei stare con voi. Milano – ha poi annunciato sorprendendo i fan – uscirà il 27 marzo e i miei proventi artistici verranno devoluti all’ospedale Niguarda di Milano”. Continua dopo la foto
Il cantante avrà senz’altro ponderato questa decisione e alla fine avrà prevalso senza dubbio l’amore per una città che gli ha dato tanto: le parole del vincitore di Amici sono cariche d’affetto, e devolvere tutti i proventi delle vendite all’ospedale “Niguarda” ne è la prova. La situazione della Lombardia, la regione più colpita dal Coronavirus, è drammatica. Oggi il governatore Fontana è tornato a parlare. Continua dopo la foto
“Tutti i giorni faccio questo appello: amici, lo sto dicendo in modo educato ma tra poco bisognerà cambiare il tono, se non lo capite con le buone: non dovete uscire, dovete stare in casa. Purtroppo – ha sottolineato il governatore lombardo – i numeri del contagio non si riducono, continuano ad essere saranno alti e tra poco non saremo in grado di dare una risposta a chi si ammala. Vi stiamo chiedendo un sacrificio per salvare le vite umane”. Continua dopo la foto
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“Forse non lo avete ancora capito ma ogni uscita di casa è un rischio per voi e per gli altri. Se si dovesse andare avanti” con comportamenti errati “chiederemo al governo di emanare provvedimenti ancora più rigorosi”. Fontana ha inoltre lanciato un “appello accorato a tutti i medici e infermieri andati in pensione negli ultimi due anni, a quelli che svolgono la loro attività in strutture private, agli specialisti in rianimazione del pronto soccorso: mettetevi a disposizione del nostro sistema per darci una mano in questi giorni”.
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