Il principe Alberto di Monaco lo aveva annunciato qualche settimana fa: “La principessa Charlene ritornerà a Monaco per la Festa Nazionale il 19 novembre” e così è stato. Dopo dieci mesi trascorsi nel suo paese natale, il Sudafrica, la principessa Charlene è atterrata all’aeroporto di Nizza, visibilmente dimagrita, per tornare a casa insieme alla famiglia, i gemelli Jacques e Gabriella, il marito Alberto e il suo cucciolo di rhodesian ridgeback.
“Tornerà prima del 19 novembre”, aveva detto alla stampa monegasca il principe, spiegando che avrebbe partecipato alle celebrazioni della festa nazionale di Monaco, la Fête du Prince, che commemora San Ranieri, il santo patrono del Principato, ma così non è stato, perché le condizioni di salute della principessa non le hanno permesso di presenziare alla celebrazione.

“Il Principe Sovrano e la Principessa Charlene desiderano rendere pubbliche le seguenti informazioni. Le Loro Altezze Serenissime hanno convenuto che un periodo di calma e di riposo è necessario per il buon recupero della salute della Principessa Charlene”, si leggeva nel comunicato ufficiale diramato dal palazzo e dopo le voci il principe Alberto ha deciso di rompere il silenzio e fare chiarezza.

La moglie si trova in un centro di riabilitazione fuori Monaco. “È esausta, fisicamente e mentalmente, e non è in grado di occuparsi di doveri reali o familiari. Non ha dormito bene né mangiato bene per giorni, perciò ha perso molto peso. Ciò l’ha resa vulnerabile ad altri malesseri. È diventato abbastanza evidente che non stesse bene”. Alberto ha spiegato ancora che la moglie dovrà restare nel centro per diverse settimane.


“Probabilmente sarò costretto a specificarlo più volte, – ha specificato anche Alberto di Monaco, mettendo a tacere anche le voci di crisi con la moglie – ma tutto ciò non ha niente a che fare con la nostra relazione. Voglio che sia chiaro. I problemi non riguardano la nostra relazione; non la relazione tra marito e moglie. Si tratta di qualcosa di natura diversa. Era molto calma e comprensiva. – ha spiegato ancora Alberto – Ha capito da sola che aveva bisogno di aiuto. Non si può costringere nessuno a capire di aver bisogno di trattamenti medici. Bisogna accettarlo da soli”.