Dopo che l’Italia ha sconfitto l’Inghilterra nella finale di Euro 2020 e l’Argentina ha conquistato la Coppa America, Belen Rodriguez è diventata mamma bis. La figlia Luna Marì è nata a Padova alle 2:30 nella notte tra l’11 e il 12 luglio. L’annuncio è stato dato su Instagram con una foto e la scritta: “C’è qualcuno che è nato adesso. Giornata fortunata. Ha vinto l’Argentina, ha vinto l’Italia ed è nata Luna”.
Per il compagno della showgirl argentina, Antonino Spinalbese, si tratta del primo figlio, mentre Belen ha così regalato una sorellina a Santiago, 8 anni, il figlio avuto dall’ex marito Stefano De Martino. Belen Rodriguez ha annunciato l’arrivo della secondogenita con una Instagram story e poche ore dopo ha pubblicato un paio di scatti che ritraggono la piccola.
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Poco dopo la nascita di Luna Marì è scoppiata una vera e propria bufera. Sul Messaggero è stato pubblicato un articolo che parlava di un cartello in cui si spiegava che “causa Belen e fino a nuovo ordine in divisione ostetrica negli ascensori 4 e 7 i pulsanti relativi al terzo piano sono disabilitati’”.
Come riporta Nurse Time “molti utenti e dipendenti ospedalieri erano già stati avvisati della nascita della piccola, da un particolare ordine di servizio che ha modificato i piani di lavoro del reparto. Un intero piano è stato dedicato alla showgirl, con tanto di ordine di servizio”.
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E ancora: “Non è chiaro quali siano state le indicazioni date al personale, che per il momento non è autorizzato a rilasciare dichiarazioni. Molto probabilmente si è trattato di un semplice protocollo per tutelare la privacy della figlia di un personaggio noto”. La redazione di Fanpage.it ha contattato l’ufficio stampa dell’ospedale Giustinianeo di Padova per avere delucidazioni.
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“La direzione del reparto assicura che il reparto è in questo momento accessibile pur mantenendo intatta la garanzia della privacy di tutti i degenti”, hanno spiegato al quotidiano on online che scrive ancora “Confermano l’esistenza dell’ordine di servizio, ma non sanno rispondere sulle responsabilità dell’atto: ‘Una cosa burlona, mettiamola così’, hanno detto”.