Aurora Ramazzotti, la lettera dopo il parto. “Due settimane fa sono nati anche mamma e papà“, sono state le parole della figlia di Michelle Hunziker e di Eros Ramazzotti non appena venuto al mondo il piccolo Augusto Cesare. Una galleria di immagini che inizia a riempirsi di ricordi e di splendidi momenti: il profilo Instagram di Aurora diventa lo specchio delle sue più vive emozioni riscoperte nella sua nuova vita di mamma. Dopo il parto, Aurora aveva annunciato di prendere una breve pausa dai social, ma nel giro di pochi giorni è tornata a mostrarsi più felice che mai. Dalle passeggiate sotto il sole con il suo Goffredo e il piccolo Augusto Cesare, alla prima visita a casa di nonna Michelle: tutto questo sta riempendo le giornate della 26enne. Ma c’è anche molto altro.
La lettera di Aurora Ramazzotti dopo la nascita di Augusto Cesare. La figlia di Michelle Hunziker e di Eros Ramazzotti scopre la gioia di essere diventata genitore per la prima volta insieme al compagno Goffredo. Da quando il piccolo di casa è venuto alla luce, la vita di coppia è stata stravolta in meglio. E prosegue anche il recupero delel forze e della forma fisica di Aurora: “Il corpo è magico”, ha scritto non troppo tempo fa ai fan. Dopo il parto per una donna è anche molto importante ritrovare un equilibrio con il proprio corpo, certamente sotto una luce ben diversa ma non meno importante. Lo ha rivelato per filo e per segno Aurora attraverso un post su Instagram dove mostra il pancino post-partum e sul viso uno splendido sorriso. Questa la lettera.
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La lettera di Aurora Ramazzotti dopo la nascita di Augusto Cesare: “C’era qualcosa che doveva cambiare dentro…”
“A due anni inizi a riconoscere la tua immagine riflessa nello specchio e da quel momento in poi con quella superficie riflettente comincia una vera e propria relazione, tra le più durature della tua vita. Quando ero adolescente c’erano giorni in cui immaginavo un mondo senza quel riflesso, passavo ore a cercare di dimenticarmi del mio ed entravo a testa bassa nei bagni per evitare di incrociare quell’immagine”. E ancora: “Tutto quanto sembrava basarsi su quella relazione, un attimo fuggente in grado di sconvolgere una vita, di far dimenticare la vera bellezza dell’anima, di portare malattie e pianti e di tutto e di più. Non lo sapevo, perché non l’avevo deciso io, era successo e basta, che con quell’immagine riflessa fosse nata una relazione disfunzionale, pericolosa”.
“Come ogni relazione di quel tipo si alternavano momenti di pacata serenità a lotte furiose. Anche quando sembrava andare tutto per il meglio, anche quando mi sorprendevo a pensare “è cambiata, questa volta per davvero”, non era mai così, stavo cucendo delle toppe colorate su un jeans strappato. L’ho capito solo dopo che il mio errore stava nel credere che fosse cambiando quell’immagine che avrei sanato la relazione frammentata”. E ancora: “C’era qualcosa che doveva cambiare dentro, dove nessuno potrà mai vedere”.
Aurora conclude: “Oggi la relazione procede a gonfie vele, oggi non gioco più a evitare quell’immagine riflessa, oggi passo tanto tempo ad osservarla. Mi racconta vita, mi ricorda dove sono stata e mi permette di immaginare dove andrò. Forse non sarà così per sempre, ma ora più che mai ho imparato ad amarla. Nei giorni “no” anziché voltarmi la fisso dritta nei suoi più severi giudici, ci prendiamo a pugni un po’ e poi torniamo ad accarezzarci e mi ricordo che in fondo poverina può solo mostrarmi l’involucro di me, io sono tutt’altro”.