L’artista che più ha fatto parlare al 70° Festival di Sanremo per i suoi look stravaganti, Achille Lauro, è stato protagonista nelle scorse ore alla sfilata di Gucci della collezione Autunno/Inverno 2020-2021 di Alessandro Michele. Si è presentato con un outfit particolare: ha indossato infatti un completo di colore verde, una camicia celeste, una cravatta a righe sulla tonalità ocra e dei grandissimi occhiali neri. Non a caso era uno dei più attesi della seconda giornata della Milano Fashion Week.
L’evento ha avuto inizio il 18 febbraio e si concluderà il 24 febbraio. Assieme a lui il sempre presente Boss Doms, ovvero il suo amico intimo e chitarrista, che lo ha accompagnato anche durante la kermesse canora più famosa d’Italia. Look decisamente classico anche per lui, che ha deciso di indossare un completo giallo, una camicia azzurra, una cravatta di colore nero ed una grande catena utilizzata per gli occhiali da sole. (Continua dopo la foto)
Ancora una volta il rapporto tra il cantante e il direttore artistico della casa di moda italiana si è rafforzato. Infatti, era stato proprio Alessandro Michele a dar vita ai vestiti che hanno fatto discutere a lungo durante il Festival. Ricorderete infatti quando Achille ha voluto rendere omaggio a San Francesco, a Ziggy Stardust, alla Marchesa Luisa Casati Stampa e alla regina Elisabetta I Tudor. Il direttore artistico si è mostrato un vero e proprio straordinario designer. (Continua dopo la foto)
Non sempre è stato apprezzato a Sanremo Lauro, che ha anche dovuto subire dei fischi provenienti dal pubblico presente all’Ariston. Invece, lui è felice di tutto ciò e rispecchia fedelmente le idee del designer, il quale è considerato irriverente e sopra le righe perché non ha affatto paura di scioccare la gente. Anche durante l’appuntamento con la Milano Fashion Week c’è stato il cosiddetto colpo di scena, visto che è stato reso visibile ciò che dovrebbe restare soltanto dietro le quinte. (Continua dopo la foto)
Achille Lauro, il cui vero nome è Lauro De Marinis, aveva commentato così l’esperienza di Sanremo: “Ho sempre contaminato un genere con l’altro cercando di inventare musica non catalogabile ed impossibile da etichettare. “Me ne frego” è un inno alla libertà sul palco più istituzionale d’Italia. La mia speranza è che potesse scuotere gli animi degli insicuri e le certezze di chi è fermo sulle sue certezze, perché è sempre fuori dalla “zona comfort” il posto in cui accadono i miracoli”.
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