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Vuoi ottenere un mutuo? Ecco 7 cose fondamentali da sapere prima di andare in banca

Avete bisogno di ricevere un finanziamento? Negli ultimi tempi le domande e le concessioni sono salite di un abbondante 30%. Ma quali sono le mosse giuste per ottenere un mutuo? Ecco i 7 passi per non sbagliare, dalla scelta del tasso alla solvibilità passando per i costi, fino ad arrivare alle polizze inutili e al risparmio in caso di rottamazione del prestito vecchio a favore di uno nuovo meno costoso.

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1. Mutui più facili? Meglio far bene i conti

Adesso è più facile ottenere un mutuo. Le domande sono salite del 30%  e le erogazioni del 33% le seconde in un anno, e lo dicono soprattutto le condizioni praticate dalle banche ai clienti giudicati più solvibili: i tassi variabili sono offerti sotto il 2% i fissi a poco più del 3%. Questo però non deve indurre a pensare che gli istituti siano disposti a finanziare chiunque ne faccia richiesta né deve far prendere per oro colato le condizioni che vengono pubblicizzate allo sportello.

2. I costi accessori

All’accensione di un mutuo di acquisto sono legati due costi certi, indipendenti dalla banca e quantificabili a priori. Ci sono però anche costi opachi che rischiano di pesare molto sulla convenienza di un prestito ipotecario. Tra questi cè  l’obbligo di accensione di un conto corrente: se una banca, ad esempio, chiede di accendere un conto che comporta un esborso mensile supplementare di 20 euro sta di fatto chiedendo su un mutuo da 100mila euro una maggiorazione di tasso di 3 decimi di punto, senza che questa entri nel computo del tasso effettivo.

3. Le polizze obbligatorie e quelle da valutare

Un discorso a parte meritano le assicurazioni. E’ obbligatoria quella che copre dal rischio di perdita dell’immobile a seguito di scoppio e incendio. Il costo è però limitato e non incide sulla convenienza di un prodotto. Una cosa che però avviene con le polizze vita o le polizze contro al disoccupazione. Il cliente non ha né l’obbligo di accenderle né l’obbligo di stipularle presso l’istituto che eroga il mutuo. Due bellissime cose, niente da dire, c’è solo un problema: la banca non ha l’obbligo di stipulare il mutuo e chiaramente contratta da condizioni di forza.

4. Scusi, lei è solvibile?

Per godere delle condizioni migliori di mercato oggi bisogna rispettare tre condizioni:: avere un reddito sicuro e possibilmente derivante da un contratto a tempo indeterminato, chiedere un prestito che comporti il pagamento di una rata inferiore al 30% del reddito al netto di altri eventuali debiti (ma qui ogni banca fa le sue valutazioni) e chiedere un importo che copra al massimo l’80% del valore della casa.

5. Fisso o variabile, il dilemma del momento

I tassi Bce ai minimi hanno comportato anche la discesa dei parametri che servono per determinare il costo dei mutui. La novità degli ultimi mesi è che sono diminuiti in maniera sensibile i valori dell’Eurirs, l’indicatore del costo del denaro a lunga scadenza adottato per i finanziamenti a tasso fisso e il gap con i variabili si è molto ridotto.

6. Tutti i pericoli dellindicizzato

Per comprendere i rischi nella scelta del variabile soprattutto quando partono a tassi minimi basta fare un ragionamento molto semplice: se un mutuo inizia con un interesse del 2% e il costo del denaro dopo un anno sale di un punto, la quota interessi aumenta del 50%.

7. Rottamare i vecchi prestiti troppo cari

Il boom di richieste ed erogazioni è dovuto al consistente aumento di convenienza della surroga, della possibilità cioè di trasferire senza costi accessori un mutuo in corso presso un altro istituto che pratica condizioni più vantaggiosei. L’operazione è in linea di massima conveniente, per qualsiasi mutuo acceso a tasso fisso negli scorsi anni mentre per i variabili dà un effettivo vantaggio solo per i mutui accesi con spread superiori al 2,5% E sempre opportuno intraprendere percorsi che vi permettono di risparmiare. 


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