Scatta la riforma delle pensioni: per 10 milioni di italiani arriverà la busta dell’Inps. La busta arancione conterrà una prima analisi della situazione pensionistica del lavoratore e soprattutto due dati importanti: la previsione della data di accesso alla pensione e dell’importo mensile della pensione futura spettante.
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Le informazioni contenute, spiega il presidente dell’Inps Tito Boeri ”darà la possibilità ai lavoratori italiani di poter sapere quali saranno le loro pensioni future. Di poter valutare quali sono le implicazioni di scegliere diverse date di pensionamento, di cambiare le loro retribuzioni e i loro contributi e quanto questo avrà effetti sulla loro pensione”. Si partirà dai “più giovani” per poi “man mano” allargare la platea, per arrivare ad informare a fine anno 18 milioni di persone. “E’ un operazione molto importante – dice Tito Boeri – perché va incontro ad un’esigenza di informazione profonda che c’è nel nostro Paese e che i governi che si sono succeduti in questi anni non hanno mai voluto fornire ai cittadini forse perché temevano di avere delle ricadute negative dando queste informazioni”.
La maggior parte dei lavoratori interessati avrà accesso ai dati che li riguardano attraverso il codice pin dell’istituto, una quota di 2,8 milioni di persone riceverà invece a domicilio la busta. Si tratta di coloro che sono sprovvisti del codice di accesso e verosimilmente non hanno la possibilità di utilizzarlo. Il lavoro si baserà sulle sperimentazioni già portate a termine in due riprese, alla fine del 2014 e all’inizio di quest’anno, che hanno coinvolto in entrambi i casi circa 12 mila cittadini. Nell’occasione i lavoratori erano stati selezionati per fascia di età, quelli minori di 40 anni, quelli tra quaranta e cinquant’anni e poi quelli fino ai sessanta.
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