Guardate il vostro termosifone e tremate. Anche se è acceso. Potreste presto essere costretti a spenderci sopra un bel po’ di soldi, in aggiunta a quelli che già destinate al riscaldamento. Merito di un decreto (d.lgs. 102/2014) che ha recepito una direttiva europea sull’efficienza energetica. Tra le altre cose, prevede che entro due anni nei condomini con un impianto di riscaldamento centralizzato si contabilizzino i consumi dei singoli appartamenti, per poi suddividere le spese in base a quei dati. Ma come si fa? Questo è il problema (continua dopo la foto)
La legge prevede due possibilità: l’installazione di “contatori individuali” tra la caldaia e i singoli appartamenti oppure, dove ciò non è “tecnicamente possibile, efficiente in termini di costi e proporzionato rispetto ai risparmi energetici potenziali”, l’installazione vicino a ciascun termosifone di “sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali”. Questi ultimi sono valvole in grado di regolare il flusso dell’acqua calda nel singolo termosifone a seconda della temperatura desiderata, alle quali è unito anche un contatore. (continua dopo la foto)
C’è tempo fino al 31 dicembre 2016 per adeguarsi, poi scatteranno multe da 500 a 2500 euro, a seconda di quanto stabilito dalle singole Regioni. L’obiettivo è responsabilizzare i condomini, facendo fare loro un uso oculato del riscaldamento anche quando è centralizzato, ma l’effetto immediato rischia di essere un salasso per le famiglie: secondo una simulazione del Sole 24 Ore, per esempio, l’installazione delle valvole in appartamento di 80 mq con 6 termosifoni costerà 1055 euro.