È da cinque anni ormai che è entrato in vigore l’obbligo di accettare carte e bancomat, ma nonostante tutto le transazioni sono ferme al palo: in Italia, l’80% delle spese viene ancora regolato in contanti, una dato che non ha eguali in tutta Europa. La Ue ha imposto un tetto alle commissione interbancarie, ma gli istituti italiani aggiungono costi su costi rendendo carissimo il rispetto della legge.
Il governo, però, si trova costretto a fare cassa in vista della legge di Bilancio e così ha pensato ad una sorta di tassa sul contante con l’obiettivo, non secondario, di stanare eventuali evasori. Un progetto che sicuramente ha valore ma che rischia di trasformarsi nell’ennesimo regalo al sistema bancario. (Continua a leggere dopo la foto)

Nonostante il regolamento Ue abbia tagliato le commissioni interbancarie allo 0,2% per transazione quando si utilizza il bancomat e allo 0,3% nel caso di utilizzo di carte di credito. Secondo uno studio recente la commissione media pagata dagli esercenti italiani è dello 0,9%: lo 0,54% finisce delle tasche dei circuiti internazionali (Visa, Mastercard, Amex, etc etc); il resto in quello delle banche italiane. Per i piccoli esercenti il conto è decisamente più salato: 1,32% con lo 0,78% direttamente nelle casse degli istituti di credito italiani. (Continua a leggere dopo la foto)

Fare una media, però, è sempre un calcolo complicato per via del fatto che non vengono considerati i costi fissi accessori come l’affitto del Pos (il terminale di pagamento) inoltre i contratti vengono negoziati individualmente con ampi margini discrezionali da parte della banca. Per esempio, nei contratti standard, Unicredit fornisce il proprio Pos dietro il pagamento una tantum di 100 euro a cui aggiungere un canone mensile che oscilla tra i 30 e gli 80 euro. Ancora più ampio è, invece, lo spettro delle commissioni per ogni singola transazione. Quando si tratta di Pagobancomat, per ogni pagamento, Unicredit trattiene fino al 2,25% quando l’esercente accetta una carta emessa dalla stessa banca, in tutti gli altri casa la commissione sale al 2,3%. Sono decisamente più onerose la transazioni con carta di credito: partono dal 3,55% per le carte emesse da Unicredit per arrivare al 5% (addirittura il 6% nei casi di vendite telefoniche e per corrispondenza). (Continua a leggere dopo la foto)

Intesa Sanpaolo, invece, chiede 200 euro per installare il Pos oltre a un canone mensile che varia da 40 a 55 euro (ma con una maggiorazione del 50% per i servizi stagionali). Le commissioni oscillano dall’1,8% per il Pagobancomat fino al 4,45% per alcune carte di credito: l’importo minimo a partire da 5 euro, però, è di 0,5 euro a transazione. Tradotto: per due cappuccini e due brioches si arriva pagare una commissione pari al 10% del transato.