Nel 2020 per la spesa alimentare degli italiani hanno speso in media 6.853 euro. È quanto emerge dall’ultimo rapporto Istat. A spiegare come sia possibile risparmiare nei vari supermefcati è Altroconsumo. La rivista ha analizzato i prezzi di 125 categorie di prodotti alimentari, per la cura della casa, della persona e pet food in 1.148 negozi (230 iper, 599 super e 319 discount), distribuiti in 70 città italiane. Obiettivo: mappare le insegne maggiormente convenienti in Italia e identificare i punti vendita più economici nelle diverse città.
Come diverse le tipologie di valutazione con la convenienza delle insegne dei supermercati elencata in base alla diversa composizione della spesa: spesa mista, di prodotti di marca, di prodotti economici, e di private label. Per quanto riguarda il primo scenario, sono stati divisi i risultati riguardanti i supermercati/ipermercati e i discount, in quanto questi ultimi, sebbene siano sempre più curati e forniti, non raggiungono gli stessi livelli di assortimento delle altre tipologie di punto vendita.
Ecco nel dettaglio le catene più convenienti per tre tipologie di spesa: economica, mista o brand. Spesa mista. È forse la più comune tra le famiglie italiane: consiste nell’affiancare, nel carrello, prodotti di marche famose – un po’ più cari – ad altri con il logo dell’insegna, passando per brand meno noti. In questa categoria Altroconsumo assegna la palma di più conveniente a Eurospin, mentre la meno economica risulta Todis. Visto che i discount non sempre hanno assortimenti molto vasti, l’organizzazione ha stilato anche una “sotto-classifica” che comprende sempre una spesa mista, ma solo tra super e ipermercati. Qui a vincere è Famila, mentre Esselunga e Carrefour risultano le meno convenienti.
Parlando dei prodotti di marca, si aggiudicano il podio Famila Supertore, Spazio Conad (ipermercato) e Carrefour (ipermercato). Infine, per quanto riguarda le private label, l’insegna più conveniente risulta Conad con tutte le sue tipologie di punti vendita. Quella in cui si risparmia meno per questi prodotti è, invece, Esselunga.
Per quanto riguarda gli store più costosi, ad aggiudicarsi il ‘primato’ sono due Sigma, di Bologna e Ravenna, tre Elite e Doc di Roma e un Unes di Pavia, in cui si registra una differenza di prezzo del 33%, rispetto al più conveniente in Italia. Secondo i calcoli, una spesa mirata potrebbe portare a un riasparmio di 1700euro. Durante l’indagine si sono riscontrate delle importanti differenze di prezzo di alcuni articoli fra i diversi punti vendita. L’oscillazione è arrivata fino ad un aumento del 200% fra uno store e l’altro.
Fra i prodotti che registrano i differenziali più significativi (200%) troviamo lo Shampoo Garnier Fructis Hydra Liss – il cui prezzo minimo è stato 1,18€ presso l’Esselunga Superstore di Casalecchio di Reno e la Coop di Modena, contro 3,53€ di uno dei Superconti di Roma – e il Granarolo Stracchino che se al Conad (di Parma, Milano, Reggio Emilia, Brescia e Cremona) costava 0,84€, alla Coop (Catanzaro) arrivava a 2,51€. Anche il Dixan Liquido Classico è fra i prodotti che hanno registrato un alto differenziale di prezzo fra i punti vendita, con un minimo di 2,49€ all’Aliper (Rovigo) e all’Alì (Padova, Treviso e Trento) e un massimo di 7,44€ da Esselunga Superstore (Brescia).