Alcuni clienti Wind, in questio giorni, stanno ricevendo un sms che informa che “dal 23 gennaio 2015 cambiano le condizioni di My wind, il serizio che la informa conun sms su chi l’ha cercata”. E i costi: “Il costo sarà di 19 centesimmi per 7 giorni incluso quello di ricezione del primo sms e sarà addebitato solo in caso di fruizione del servizio”. Viene anche spiegato che “può disattivare al 403020 o recedere dai servizi Wind senza costi entro il 22 gennaio”. Il tutto conferma ciò che avevamo riepilogato qualche settimana fa e cioè la nuova trovata delle compagnie di telefonia mobile per addebitare qualche costo. Di poca entità, ma pur sempre un costo. Ecco cosa succede.
Quando ci chiamano mentre noi siamo dal dottore o in una galleria il nostro gestore telefonico ci informa che Giorgio o Maria hanno provato a chiamarci, senza esito. Salti di gioia quando, ormai diversi anni fa, le compagnie telefoniche fecero questo passo in avanti. Poi, però, qualcosa è cambiato. e precisamente dal luglio scorso. Quando, cioè, Tim e Vodafone hanno deciso di “farcela pagare”, nel senso di attribuire un costo (all’utente chiamato) a quelle telefonate alle quali non abbiamo potuto rispondere. Semplicemente perché irraggiungibili. Dal 21 luglio queste due compagnie hanno reso a pagamento i servizi di avviso di chiamata “LoSai” e “Chiama Ora” di Tim e “Recall” e “Chiamami” di Vodafone, prima offerti gratuitamente. Wind, invece, ha preso tempo rispetto agli altri gestori ma dal 15 dicembre scorso il servizio è a pagamento per i clienti con ricaricabile e piano tariffario Wind 1 e Wind al secondo, mentre dal 23 gennaio 2015 diventerà a pagamento per i tutti gli altri piani tariffari, a eccezione di Wind 12, “per il quale seguirà un sms informativo sulla data effettiva di applicazione del costo”. Si tratta di quelle opzioni, attivate in automatico al momento della sottoscrizione, che consentono di ricevere sms di notifica quando si libera un numero occupato o se qualcuno prova a chiamarci quando siamo irraggiungibili. Attivate automaticamente, appunto. Aspetto che ha fatto infuriare utenti e associaizoni dei consumatori.
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Ora, al servizio verrà applicato un costo: 1,9 euro ogni quattro mesi per i clienti Tim con ricaricabile, 48 centesimi al mese (dal 7 settembre) per quelli con abbonamento. Per Vodafone si parla di 6 centesimi per ogni giorno di utilizzo, quindi fino a 1,9 euro al mese. Wind ha previsto per i clienti ricaricabile il prezzo di 19 centesimi per sette giorni a partire dal primo sms ricevuto. Facendo rapidamente due calcoli, scopriamo che mantenere attivo il servizio, se usato tutte le settimane (anche involontariamente) costerebbe 76 centesimi al mese e quindi circa 9 euro all’anno. Una ricarica persa, insomma. Il Codacons, appellandosi all’Agcom, ha dato questa lettura: “Non vorremmo che i gestori telefonici, con questa mossa, intendano recuperare i minori costi del roaming a carico degli utenti italiani, dimezzati a partire dal 1 luglio”. E accusano le compagnie di scarsa comunicazione ai clienti.
Come disattivare il servizio? Per evitare l’aumento è sufficiente contattare la propria compagnia tramite i numeri gratuiti
Tim 40920
Vodafone 42070
Wind 403020
e chiedere che l’opzione venga disattivata, gratuitamente. In caso si voglia continuare ad usufruire del servizio, bisognerà rassegnarsi a pagarlo.