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Si torna al voto, è deciso. Gli italiani di nuovo ai seggi elettorali: data fissata, tra poche settimane

 

“Il voucher è un rapporto di lavoro, ma se il modello è quello attuale allora significa che l’Italia è un Paese in declino”. Solo qualche settimana fa parlava così Susanna Camusso, segretario generale della Cigl, e maggiore promotrice del referendum su appalti e voucher promosso dal sindacato, che oggi ha avuto il via libera da parte del Consiglio dei ministri. Gli italiani saranno chiamati alle urne il 28 maggio prossimo per decidere se abrogare o meno le disposizioni sul lavoro accessorio contenute nel Jobs act del governo Renzi. Il referendum propone, in particolare, l’abrogazione degli art. 48, 49 e 50 del dl 15 giugno 2015, n. 81 sulla ‘Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1 comma 7 della legge 10 dicembre 2014, n. 183’. Nato inizialmente per retribuire il lavoro occasionale, il voucher o ‘buono lavoro’ è una modalità di retribuzione per lavoro occasionale di tipo accessorio introdotto nel 2003 dal governo Berlusconi. Spesso al centro delle polemiche per aver deregolamentato il mercato del lavoro, contribuendo, di fatto, a renderlo più precario, il voucher ha come finalità quella di “regolamentare quelle prestazioni lavorative, definite appunto ‘accessorie’, che non sono riconducibili a contratti di lavoro in quanto svolte in modo saltuario, e tutelare situazioni non regolamentate” come spiega l’Inps sul proprio sito web. (Continua dopo la foto)


Per chi non lo sapesse, i voucher sono nati inizialmente per retribuire il lavoro occasionale, si usano come una vera e propria modalità di retribuzione per lavoro occasionale di tipo accessorio introdotto nel 2003 dal governo Berlusconi. Spesso al centro delle polemiche per aver deregolamentato il mercato del lavoro, contribuendo, di fatto, a renderlo più precario, il voucher ha come finalità quella di “regolamentare quelle prestazioni lavorative, definite appunto ‘accessorie’, che non sono riconducibili a contratti di lavoro in quanto svolte in modo saltuario, e tutelare situazioni non regolamentate” come spiega l’Inps sul proprio sito web.

(Continua dopo le foto)

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Non solo, si deve votare anche riguardo l’abrogazione delle disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti, che in parole povere è quella norme che prevederebbe, in caso di violazioni nei confronti del lavoratore, una responsabilità sia per stazione appaltante, sia per l’impresa appaltatrice.

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