Abbiamo già parlato della shrinkflation. Si tratta di quel fenomeno per cui, allo stesso costo viene dato meno prodotto rispetto al passato. Facciamo un esempio lampante: un pacco di pasta costa sempre un euro e nel corso degli anni la cosa non cambia. Tuttavia le aziende produttrici, per compensare il costo in aumento del grano, diminuiscono la grandezza del packaging e il cartone da 500gr diventa da 375gr. Fin troppo chiaro purtroppo.
A fare chiarezza però ci pensa Emanuela Bertucci, legale Aduc, l’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori: “Mentre prima si manifestava timidamente, oggi è diffuso in modo massivo. In pratica anziché aumentare il prezzo della confezione aumento il prezzo al chilo diminuendo la quantità nella confezione. Faccio degli esempi: alcune merendine sono più piccole, nei pacchetti di fazzoletti ce ne sono 9 e non più 10. Abbiamo calcolato che con questo meccanismo i consumatori, spesso senza accorgersene, pagano anche il 10% in più”.
Shrinkflation, cosa significa e cosa dovremo aspettarci nei prossimi mesi
Come tutelarsi allora col fenomeno della shrinkflation? Per l’avvocato “Il consiglio è guardare sempre il prezzo del prodotto al chilo”. E riguardo il futuro avverte: “È difficile fare previsioni e a dirla tutta non vorrei essere nei panni degli economisti che devono elaborare delle strategie di tutela dei consumi”.
“Una cosa è certa, quest’anno la spesa sarà significativamente superiore poiché il caro energia fa da traino a tutti i prezzi e non è escluso che vi sia anche un margine di mera speculazione. Ancora non abbiamo visto niente, grazie ai calmieramenti del governo l’impatto è stato ancora limitato ma il governo non potrà far fronte in eterno alla corsa dei prezzi”.
Le confezioni si fanno più piccole e il contenuto diventa più leggero, ma il prezzo non scende. Si chiama #shrinkflation ed è l'ultimo fenomeno a cui fare attenzione tra gli scaffali dei supermercati.
— Altroconsumo (@Altroconsumo) July 6, 2022
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“Come portata di novità io equiparo questa crisi economica a quella causata dalla pandemia: ci troviamo di fronte a uno scenario nuovo e inatteso. Questa crisi non è infatti paragonabile alla crisi finanziaria del 2008, forse è più affine a quella degli anni ‘70, ma allora il mondo era diverso ed è impensabile che oggi si possano utilizzare, per limitarne gli effetti, gli stessi strumenti che vennero usati allora”.
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