Il giorno più temuto dell’anno? Potrebbe diventare il 16 maggio del 2016. Perché? Sarà la data in cui, secondo i piani del governo, dovremo pagare tutte le tasse. Come spiega Il Messaggero, “cittadini e imprese, tra tributi locali e nazionali, si devono districare in una gimkana di scadenze che coprono praticamente tutto l’anno”.
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Il progetto di Matteo Renzi, preparato dal sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, prevede che si passi da sette versamenti a uno solo, e da sette dichiarazioni a solo due. Il 16, per esempio, si potrebbe pagare tutta l’Irpef, che oggi ha invece due scadenze: quella del 16 giugno per il primo acconto e il saldo dell’anno precedente, e quella del 30 novembre, quando si paga il secondo acconto. E poi l’Iva: oggi il saldo della dichiarazione annuale viene versato il 16 marzo, mentre la scadenza dell’acconto è prevista per il 27 di dicembre.
Insomma, sarebbe quello il temuto “tax day”, il giorno del salasso fiscale. In quel giorno cadrebbe anche il pagamento delle tasse sulla casa, o quello che ne rimarrà dopo l’abolizione della Tasi sulle abitazioni principali prevista dal governo. Oggi per l’Imu ci sono due scadenze: una a metà giugno per l’acconto, e una il 16 dicembre per il saldo. Il progetto prevede anche un taglio delle dichiarazioni fiscali da presentare: da sette a solo due. La scadenza della dichiarazione Iva, che oggi è fissata al 30 settembre, verrebbe anticipata al 28 febbraio. Nella stessa giornata sarebbero fissati anche i saldi dell’ Ivie (l’imposta sugli immobili all’estero) e dell’ Ivafe (l’imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero), il saldo della Tari (la tariffa sui rifiuti), insieme al diritto annuale al registro delle imprese e alla tassa sui libri sociali.
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