Al via il più grande contratto di filiera per l’olio made in Italy di sempre per un quantitativo di 10 milioni di chili e un valore del contratto di filiera di oltre 50 milioni di euro con l’obiettivo di assicurare la sicurezza e la diffusione dell’olio italiano al 100% stabilizzando le condizioni economiche della vendita. La storica intesa è stata sottoscritta a Palazzo Rospigliosi, a Roma, da Coldiretti, Unaprol, Federolio e Fai Spa (Filiera agricola italiana) e coinvolge le principali aziende di confezionamento italiane. L’annuncio è stato dato nel corso del convegno ‘Filo d’olio, segmentare per crescere: nuove prospettive di consumo e di offerta’, promosso da Federolio. I protagonisti del contratto di filiera hanno aderito al progetto promosso da Coldiretti di realizzare una filiera agricola italiana per difendere la produzione, garantire un utilizzo sostenibile del territorio, valorizzare la distintività, assicurare la giusta distribuzione del valore tra tutte le parti della filiera, ricostruire un’identità del sistema Paese e riconquistare quote di mercato. (continua dopo la foto)
Il comparto olivicolo è un asset centrale per lo sviluppo del settore agroalimentare e una bandiera del made in Italy nel mondo. Attualmente, le aziende olivicole italiane (circa 825mila) vivono un momento di grande difficoltà a causa di una serie di problematiche. Oltre ai cambiamenti climatici, a incidere pesantemente sullo stato di salute del settore sono: l’aumento delle contraffazioni a scapito del made in Italy; la prepotenza sul mercato di potenti multinazionali straniere che dettano politiche dei prezzi a scapito della qualità e della distintività; l’invasione di olio tunisino a seguito della decisione dell’Ue di porre il dazio zero sulle importazioni nel 2016 e 2017.
Caffeina news by AdnKronos