Brutte, anzi pessime notizie per gli italiani: “In pochi giorni i listini dei carburanti in Italia hanno subito una sensibile impennata, con rincari che sfiorano il 3% per la benzina e superano il 3,6% per il gasolio”. A lanciare l’allarme è il Codacons, secondo cui la causa sarebbero le quotazioni del petrolio. “Ma – spiega il presidente Carlo Rienzi – non è tollerabile che le quotazioni internazionali abbiano ripercussioni così veloci e così pesanti sui prezzi dei carburanti praticati ai cittadini”.
(Continua dopo la foto)
![](https://www.caffeinamagazine.it/wp-content/uploads/2016/03/benzina-dentor.jpg?x87950)
Il Codacons continua: “In questa settimana – aggiunge Rienzi – le quotazioni internazionali del petrolio hanno raggiunto i 40,60 dollari al barile per il Brent e i 39 dollari per il Wti; il rialzo della materia prima ha provocato effetti diretti immediati sui listini dei carburanti praticati in Italia, con la benzina che costa oggi mediamente 1,416 euro al litro e il gasolio 1,243. Una vera e propria impennata velocissima dei prezzi. Rispetto ai prezzi alla pompa praticati il 29 febbraio, oggi un automobilista spende circa 2 euro in più per un pieno di benzina e oltre 2,2 euro in più per il gasolio”.
(Continua dopo la foto)
![](https://www.caffeinamagazine.it/wp-content/uploads/2016/03/benzina-fbdue.jpg?x87950)
“È vero che il petrolio è aumentato – denuncia Rienzi – ma non è più tollerabile che le quotazioni internazionali abbiano ripercussioni così veloci e così pesanti sui prezzi dei carburanti praticati ai cittadini, con effetti diretti e indiretti disastrosi per le tasche delle famiglie”. Insomma, se nelle ultime settimane i prezzi erano così bassi come non si vedeva da tempo, ecco che in pochi giorni la tendenza si è invertita e il salasso è di nuovo dietro l’angolo.
{loadposition intext}
Benzina, ecco un semplice “trucco” per far durare di più il rifornimento (e anche l’auto)