Miopia, astigmatismo, presbiopia: a ognuno il suo paio di occhiali da vista. Ma sono in tanti ancora a non sapere che le spese sostenute per l’acquisto dei primi occhiali o per cambiarli possono essere portate in detrazione fiscale. Lo stesso vale per le lenti a contatto in quanto strumenti per la terapia di malattie oculari. Insomma, l’acquisto (e anche l’affitto) di attrezzature sanitarie entra di diritto nelle spese mediche detraibili dalle proprie imposte, in una misura del 19 per cento del totale delle spese sostenute nel corso dell’anno per sé e per i familiari a carico.
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Ma attenzione, la legge parla chiaro: si parla di dispositivi medici quando si fa riferimento ad apparecchi o impianti impiegati nella diagnosi, nel monitoraggio o nella terapia di una malattia che rientrano nella Classificazione consultabile online sul sito del ministero della Salute. Ecco cosa fare, nel caso specifico degli occhiali.
Realtivamente alla documentazione da fornire per vedersi riconosciuta la detrazione, la prescrizione del medico non è necessaria se nella fattura dell’ottico-optometrista, da consegnare obbligatoriamente, viene espressamente indicato che l’acquisto degli occhiali serve a sopperire una patologia del contribuente oppure di un familiare a carico dello stesso. Se questo non viene invece riportato sullo scontrino, è necessario allegare la prescrizione del medico all’acquisto delle lenti da vista. Esempio: se si acquistano degli occhiali da vista per 400 euro, nel quadro “E” bisogna indicare la somma di 400 euro. Se si usa un software, sarà questo stesso lui a fare il conteggio per il riporto della detrazione nel Modello 730. Il costo totale degli occhiali – imponibile + Iva al 4 per cento – si porta in detrazione nel 730 usufruendo della detrazione del 19 per cento su quanto speso, Iva compresa.
Non va tuttavia dimenticato che, per legge, il massimo importo deducibile a titolo di spese mediche e sanitarie dal reddito imponibile ai fini Irpef è di 6.197,48 euro per ogni anno di imposta.
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