L’elusione fiscale non più reato penale, così come l’evasione, se non supera i 200mila euro. E’ scritto nella bozza del decreto legislativo sull’abuso del diritto, preparata dal governo Renzi, secondo una anticipazione del quotidiano il Messaggero. Il provvedimento dovrebbe finire in consiglio dei ministri la prossima settimana, ma non tutti i punti del provvedimento trovano il favore del Fisco. L’articolo 4 della bozza, nello specifico, prevede che, in caso di dichiarazione infedele, il reato penale scatti soltanto dopo il superamento dei 200mila euro, contro i 50mila finora in vigore. Ma non solo: per chi deciderà di collaborare con il Fisco, la soglia si alza fino a 400mila. Inoltre, non sarà neanche più considerata reato la scorretta classificazione nel bilancio di oneri deducibili reali. Ossia: se, nei conti, viene indicata una spesa realmente sostenuta, che però il Fisco non ritiene deducibile, non potrà scattare la denuncia penale. La riforma non manca di stravolgere le norme previste per le frodi fiscali. Per contestarle, infatti, bisognerà dimostrare che sono state compiute operazioni simulate “oggettivamente o soggettivamente”, avvalendosi di “documenti falsi o altri mezzi fraudolenti idonei a ostacolare l’accertamento”. E ancora: nella bozza si conferma la non punibilità penale delle fatture false, se inferiori a mille euro, mentre i beni sequestrati, tranne denaro e titoli, potranno essere affidati all’Agenzia delle Entrate e al Demanio anziché agli amministratori giudiziari.