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Mediaset, brutto colpo. Vivendi rinuncia all’acquisto di Premium

 

Il 6 aprile c’era stato l’annuncio ufficiale: Vivendi, nota società francese leader nel settore dei media e delle comunicazioni, si impegnava a scambiare il 3,5% delle sue azioni societarie con il 3,5% di Mediaset Premium, al fine di acquisire il 100% della società di Piersilvio Berlusconi, entro e non oltre il 30 settembre 2016. Una decisione quella della società francese, già principale azionista di Telecom, che era stata considerata l’ultima incredibile e fortunata mossa di Silvio Berlusconi.

In effetti in base agli accordi preliminari, l’ex premier sembrava aver assicurato a Mediaset Premium e ai propri figli, un futuro ricco e florido.

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L’accordo sembrava abbastanza saldo, e la famiglia Berlusconi era convinta che l’affare andasse in porto. Ma tutto sembra essere svanito in poco meno di 24 ore, da quando Vivendi aveva proposto una forma alternativa per l’acquisizione del pacchetto azionario Mediaset.

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La società francese infatti è ritornata sui suoi passi, offrendo comunque lo scambio del 3,5% dei pacchetti azionario ma cambiando la percentuale di Mediaset Premium da acquisire con una sensibile diminuzione: dal 100% al 20% e di arrivare ad acquistare un’altra fetta corrispondente al 15% entro tre anni. Di certo un taglio molto rilevante rispetto alle iniziali intenzioni del gigante francese.

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Un colpo basso quello del colosso francese, che non è stato affatto digerito da Berlusconi. Poche ore dopo aver ricevuto la comunicazione da parte dei legali dei francesi, il gruppo legato alla famiglia Berlusconi ha fatto sapere cosa pensa riguarda la faccenda direttamente in una nota pubblica. Nella comunicazione dopo aver confermato lo scambio reciproco del 3,5% dei pacchetti societari, ha spiegato che la proposta di Vivendi: “elude un riscontro puntuale ad un’intimazione rivoltale da Mediaset ad adempiere ai propri obblighi contrattuali in primo luogo quello di notificare tempestivamente l’acquisto del controllo di Mediaset Premium alla Commissione Antitrust della Ue”. La società milanese ha in più fatto sapere di aver ricevuto, sempre il 25 luglio, la comunicazione da parte dell’amministratore delegato Arnaud de Puyfontaine che il suo gruppo “non intende comunque onorare il contratto stipulato”. La società ha già fatto sapere di voler ricorrere alle vie legali, anche perché la notizia ha fatto precipitare il titolo in borsa. Inoltre il prossimo 28 luglio ci sarà il prossimo consiglio di amministrazione che, sempre secondo il comunicato di Mediaset, prenderà “ufficialmente posizione su detta proposta e sulla gravissima comunicazione”. Non resta che attendere lo svolgimento degli eventi, intanto però la famiglia Berlusconi e il mercato intero resta in attesa.

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