Il governo ha confermato i contributi agli inquilini a basso reddito che non hanno (per motivi precisi e certificati con una apposita documentazione) la possibilità di pagare l’affitto di casa. La conferma arriva con la Legge di Stabilità 2016: il Fondo Morosità Incolpevole, come avviene da 3 anni a questa parte, continuerà ad aiutare i cittadini in difficoltà economiche e a rischio sfratto con un bonus erogato dal Comune di residenza del richiedente: si tratta di uno stanziamento di 190 milioni di euro complessivi spalmati nell’arco di tempo 2016/2020.
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Gli inquilini devono dimostrare “nero su bianco” le ragioni della loro morosità e per usufruire dell’agevolazione devono presentare istanza all’ente locale: in base alle norme vigenti l’aiuto può coprire cifre in ogni caso non superiori al tetto di 8mila euro.
Anche per il 2016 lo Stato affida ai Comuni la disciplina specifica dei requisiti richiesti per l’accesso al contributo legato alla locazione: sostanzialmente hanno diritto al riconoscimento del sussidio cassaintegrati, disoccupati da poco tempo oggetto di licenziamento o mancato rinnovo del contratto e lavoratori autonomi con cessata attività. Nel novero dei potenziali aventi diritto al bonus sono compresi anche i soggetti in difficoltà economiche a causa dell’infortunio o del decesso di un componente della famiglia determinante ai fini del mantenimento di figli, congiunti e altri membri dello stesso nucleo.
La Legge di Stabilità stabilisce che l’Isee deve essere al di sotto del valore-limite di 26mila euro annui mentre l’abitazione per la quale si chiede l’intervento assistenziale della mano pubblica non può appartenere alla categoria di “immobili di lusso” individuata dal legislatore in virtù di precisi criteri di classificazione.Diversamente da quanto avvenuto col Fondo Morosità Incolpevole, il preesistente stanziamento a favore del diritto all’accesso agli alloggi in locazione è stato accantonato dall’esecutivo con l’ultima manovra finanziaria.