Ultimamente si parla delle difficoltà dei pensionati italiani che, costretti dalla poca “concretezza” della loro pensione, decidono di cominciare una seconda vita in paesi nei quali con gli stessi soldi possono vedere garantita un tenore di vita più elevato. Ma anche di chi, giovane o di mezza età, è stufo delle difficoltà economiche e lavorative nel nostro paese. Si parla spesso di Europa dell’Est, Nordafrica e Sudamerica. Ma c’è un posto più vicino anche per affinità culturale e per il clima mite tutto l’anno. Si tratta delle isole Canarie, più note come meta turistica. Lì, difatti, la benzina costa solo 1,08 euro, le sigarette 2,30 e si può mangiare fuori un pasto completo spendendo davvero poco. Dunque, quei mille euro (o meno) hanno un potere d’acquisto più elevato. (continua dopo la foto)
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Il regime fiscale delle Canarie consente alle imprese di godere di una tassazione con un’aliquota al 4% contro il 25% del territorio continentale spagnolo. Per chi volesse aprire un’attività alle Canarie sono riconosciuti fondi di finanziamento che possono contribuire fino al 60% dell’investimento. La Zec consente anche vantaggi fiscali per le aziende non residenti in Spagna. L’Iva, inoltre, alle Canarie si chiama Igic e pesa del 7% sull’imponibile. Ma, in caso non dovessero esserci proroghe, questo “paradiso” ha una sorta di data di scadenza: il regime economico fiscale e la Zec sono previste fino al 2026.