I primi due decreti attuativi del Jobs act sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale e da oggi entrano in vigore. Cosa cambia? Parte la riforma del lavoro con l’introduzione del contratto a tutele crescenti e il superamento dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Si potrà iniziare ad assumere con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, ma non solo.
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La pubblicazione dà il via libera anche al riordino della normativa sugli ammortizzatori sociali: da maggio entrerà in funzione il nuovo sussidio di disoccupazione (Naspi). La tutela si estende quest’anno anche ai collaboratori, che sinora mai aveva goduto di alcun sostegno al reddito. Per la tanto discussa modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, le tutele crescenti prevedono la possibilità per le imprese di quantificare costi certi e commisurati all’anzianità lavorativa nel caso di licenziamenti illegittimi. La reintegrazione per i dipendenti del settore privato assunti dopo l’entrata in vigore del Jobs Act è limitata ai licenziamenti discriminatori (deve essere un giudice a comprovare l’inesistenza della violazione disciplinare contestata).
L’abolizione dei contratti a progetto e dell’associazione in partecipazione e la rimodulazione delle altre tipologie contrattuali dovrebbero entrare in vigore dal 2016. Per quest’anno, sarà ancora possibile stipulare co.co.pro. mentre anche dopo il 2016 lo si potrà fare solo tramite accordi sindacali.
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