Il Jobs Act non è servito a spingere la discesa del tasso di disoccupazione, anzi. In un solo mese, da febbraio a marzo, i senza lavoro sono tornati a crescere di 0,2 punti percentuali (da febbraio) al 13%. Lo comunica l’Istat nei dati provvisori, precisando che la risalita arriva dopo i cali registrati a dicembre e a gennaio e la lieve crescita a febbraio. Si tratta del livello più alto dal novembre scorso (13,2%). A destare maggiori preoccupazioni è soprattutto il calo degli occupati: il mese scorso i lavoratori sono diminuiti dello 0,3%, con 59 mila unità in meno rispetto a febbraio, tornando sul livello dello scorso aprile. Rispetto a marzo 2014, l’occupazione calta dello 0,3% con 70 mila unità in meno. Il tasso di occupazione scende al 55,5%, e questo nonostante la registrazione di 92mila nuovi contratti annunciati a marzo dal mistero del Lavoro. La disoccupazione giovanile si attesta oltre il 43% e segna un aumento dell’1,6% rispetto a febbraio: è il picco più alto mai raggiunto da agosto scorso. A marzo le persone in cerca di occupazione sono 3,302 milioni, in aumento dell’1,6% da febbraio. Nello stesso mese gli occupati sono 22,195 milioni, in calo dello 0,3% su base mensile, stabile a 25,497 milioni la forza lavoro. Nel particolare, rispetto a marzo 2014, l’occupazione è in calo dello 0,3% (-70 mila) e il tasso di occupazione di 0,1 punti.
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