Buone le intenzioni, ma pensare che la dichiarazione dei redditi precompilata renda subito tutto più semplice è un’illusione. Anzi, c’è il rischio che la confusione aumenti. “Per i primi tre o quattro anni – spiega un operatore del Cf Acli a Corriere Tv – sarà molto complicato rendere la vita più semplice al contribuente perchè le banche dati che l’Agenzia delle Entrate o che l’inps riesce a passare per creare questa dichiarazione precompilata non sono ancora così complete. Questo si ripercuoterà sicuramente in maggior lavoro da parte dei caf e dei professionisti abilitati”. (continua dopo il video)
Dalla prossima primavera, l’Agenzia delle Entrate invierà a lavoratori dipendenti e pensionati un 730 già riempito con le informazioni in suo possesso. E qui sta il punto. L’Agenzia potrà infatti inserire facilmente i redditi, basandosi sui CUD oppure alcune detrazioni, grazie ad esempio alle informazioni su mutui e previdenza integrativa che raccoglierà dalle banche. Però non sarà in grado di inserire già dal 2015, per esempio, altre voci che danno diritto a sconti: spese mediche, donazioni, ristutturazioni ecc. I contribuenti quindi, saranno costretti a modificare la dichiarazione precompilata, prenotando un appuntamento al caf o dal commercialista.
730 precompilato, e se nascondesse una “truffa” agli italiani?