Hanno vinto di nuovo i tassisti, ma non quelli che con le loro proteste paralizzano Roma o Milano ogni volta che si tenta di metter mano a licenze e tariffe. Stavolta a festeggiare sono i colleghi tedeschi, che hanno ottenuto dal tribunale di Francoforte la messa al bando temporanea in Germania di Uber, applicazione che permette di procurarsi un’auto con guidatore con un clic sul proprio smartphone e una stima anticipata del costo della corsa. Lo stop sarebbe giustificato dal fatto che Uber non ha una licenza di trasporto passeggeri e non sarebbe in grado di garantire la loro sicurezza. Esulta il sindacato dei tassisti tedeschi, che accusa Uber di essere un concorrente sleale “travestito da start up e salvatore dell’economia”, ma intanto “prende miliardi da Goldman Sachs e Google”. La sharing economy, a sentire Taxi Deutschland, è invece una “locusta, dannosa per lo Stato, la società e i lavoratori”. Uber, però, annuncia ricorso e afferma in una nota: “Noi crediamo che l’innovazione e la competizione siano buone per tutti, passeggeri e guidatori. Non potete frenare il progresso“. Sicuri? Provate a farlo camminare in un ingorgo di taxi…