Due giorni da cavia in una clinica svizzera per mille franchi, pari a 915 euro. Ma se il farmaco da sperimentare richiede uno studio più complesso il compenso sale e si può arrivare a intascarne anche tremila. E l’offerta sembra trovare diverse adesioni: sono quasi tutti lombardi i duecento nominativi che figurano in un registro conservato in una stanza dell’Ufficio del farmacista cantonale a Mendrisio, dove è scritta la storia dei tanti italiani di confine che nei mesi scorsi hanno provato per primi, sulla propria pelle, farmaci sperimentali in cambio di moneta elvetica. Di sesso maschile (il 75%) e perlopiù giovani – come descrive il Corriere della Sera – ma ci sono anche anziani e persone di mezza età che approfittano della circostanza per risparmiare sul costo del ticket che un check up completo, come quello cui vengono sottoposti prima dei test, comporterebbe per le loro finanze.
(continua dopo la foto)
![](https://www.caffeinamagazine.it/wp-content/uploads/2015/09/giovani-ricchi-felici10.jpg?x87950)
“I dati oggi a nostra disposizione ci dicono che nell’ultimo ciclo di sperimentazioni abbiamo avuto un consumo di 190 volontari – spiega alla testata milanese Giovan Maria Zanini, farmacista cantonale e presidente del Comitato etico che controlla e disciplina i test medici – più del 90% proviene dalla Lombardia e la gran parte di queste persone risiede in un raggio di 50-100 chilometri dal luogo della ricerca. Un gran numero di milanesi, poi persone di Varese e di Como”.
Dal registro di Zanini salta fuori che fra i frontalieri che vengono a fare le cavie in Ticino ci sono tanti studenti universitari: “È il volontario ideale per noi – precisa il farmacista cantonale – perché capisce subito cosa vuol dire fare una sperimentazione. Fa i test perché quella busta di 1.000 franchi gli serve per lo scooter o per farsi una vacanza”. e quali farmaci vengono testati sulla pelle delle cavie umane? Viagra generici, antidiabetici, antiipertensivi: il catalogo dei prodotti è vario. Ma c’è una condizione: sono esclusi i disoccupati: “Il disoccupato non può sottoporsi ai test – afferma con fermezza il farmacista cantonale – perché la sua condizione non gli consente di essere libero di scegliere”.
Attenzione, mamme! Certi farmaci fanno molto male ai vostri bimbi. Ecco quali