Mettere le mani avanti. Nelle stanze dell’esecutivo sembra questa la strategia del momento. Un momento non facile, come evidente sul piano politico ed economico. Soprattutto economico. Il primo, una decina di giorni fa, era stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, a palesare la mossa, quasi a giustificarsi per futuri probabili fallimenti nell’azione di governo: “L’attacco io me lo aspetto, i mercati sono popolati da affamati fondi speculativi che scelgono le loro prede e agiscono”. Come Luigi Di Maio, che si era subito detto pronto a reagire nel caso in cui la tanto temuta tempesta sui mercati dovesse arrivare: “Se qualcuno vuole usare i mercati contro il governo, sappia che non siamo ricattabili. A Palazzo Chigi non c’è Berlusconi che rinunciò per le sue aziende”. Il complotto, i poteri forti. Sempre quelli. Un mood che si va consolidando tra i big della maggioranza, tant’è che anche Matteo Salvini cede al grande classico (per tradizione più grillino che leghista) come scusa. Preventiva, nella fattispecie. (continua dopo la foto)
Salvini prova a rispondere, a modo suo. “Questo governo — dice il vicepremier — è partito da due mesi e mezzo, facendo cose giuste e l’apprezzamento degli italiani è ai massimi storici. Noi — assicura — siamo contenti, ma c’è qualcuno che è meno contento, perché se con questo governo l’Italia dimostra di non dipendere dai soliti poteri forti, dai banchieri, dai finanzieri, quelli sono terrorizzati perché allora potrebbero farlo anche altri paesi”. Ecco perché, denuncia Salvini “cercheranno in ogni maniera di stroncare l’esperimento italiano con il debito pubblico, lo spread, il declassamento delle agenzie di rating, i richiami e le penalità”. E aizza le masse, altra sua ‘arma’ tipica: “Noi non arretriamo di un millimetro, ma quando inizieranno a bastonare ci sarà bisogno di voi, della vostra reazione”.